Dallo storico conflitto tra lavoratori e imprenditori a un'alleanza nel nome dell'occupazione di qualità e della produttività. E' la strada che hanno intrapreso il sindacato Confsal e l'associazione datoriale Cifa, che sono scesi in piazza a Montecitorio insieme per rimettere il tema del lavoro al centro dell'agenda politica.
"È un evento inconsueto ma necessario - commenta il presidente di Cifa (Confederazione Italiana Federazioni Autonome) e di Fonarcom, Andrea Cafà - imprenditori e lavoratori insieme in piazza per superare il conflitto". "Abbiamo espresso questa volontà in un accordo interconfederale, oggi in piazza la iniziamo a testimoniare. Abbiamo bisogno - continua Cafà - di modernizzare il mondo del lavoro con lavoratori e imprenditori che programmano insieme la produttività e insieme pensano ad acquisire le competenze necessarie e utili per affrontare le sfide che il futuro ci pone".
"Per la prima volta nella storia d'Italia diverse categorie e storie differenti scendono insieme in piazza per mettere l'accento sul lavoro, un argomento che sembra scomparso dall'agenda politica, ma che invece costituisce il futuro del nostro Paese", afferma il segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta. "Lavoratori e imprenditori manifestano insieme perché siamo in presenza di una situazione economica drammatica per tutti aggiunge Margiotta - rimane alta la disoccupazione mentre rimane bassa la crescita, aumentano le difficoltà economiche per gli imprenditori mentre diminuisce il potere d'acquisto dei salari".
Per rilanciare l'economia, il sindacato chiede quindi "che venga ridotto il cuneo contributivo che grava sulle imprese e il cuneo fiscale che grava sui salari, a partire dalla detassazione dei salari sotto una soglia minima". Mentre Confsal sottolinea l'importanza anche di una riforma del sistema formativo con un orienta,emtp alla formazione continua.
"Dobbiamo andare verso un nuovo modello scolastico - dichiara Cafà - per adulti e giovani. Siamo già nell'era del digitale e dell'innovazione continua, e i nostri lavoratori devono aggiornarsi sempre di più. Per questo Fonarcom ha un ruolo centrale nel nuovo mercato del lavoro: negli ultimi dieci anni abbiamo finanziato oltre 250 milioni di formazione per accrescere l'occupabilità delle persone e dare più competenze alle imprese".
Un decalogo con le proposte di questo nuovo "fronte del lavoro" è stato inviato ai diversi gruppi parlamentari. Il governo ha aperto in direzione di un taglio del cuneo, "ma la strada é ancora tutta da costruire", osserva Margiotta.
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Fonarcom