Lo sport come veicolo di rinascita dopo un anno e mezzo di vita sospesa. Ospiti del ciclo ‘Protezione e Sport’ ad Area X, iniziativa esperienziale di Intesa Sanpaolo Assicura sulla cultura della protezione, a Torino, i giornalisti Massimo Caputi e Giovanni Bruno hanno raccontato un’estate di emozioni sportive. Punto di partenza la nazionale azzurra, che ha riacceso gli animi dei tifosi a Euro 2020. “Un percorso che si deve al lavoro iniziato due anni e mezzo fa da Roberto Mancini, dai suoi collaboratori e dai giocatori - dice Massimo Caputi - che sono riusciti a mettere in campo lo spirito di gruppo, la coralità, il piacere di stare insieme”.
I risultati in campo si sono visti, con una squadra dall’assetto propositivo. “I tifosi sono abituati a cingersi intorno alla Nazionale solo nei momenti topici delle grandi manifestazioni - aggiunge Caputi - Questa squadra invece ci ha fatti appassionare fin dalle partite di qualificazione”.
Il valore del gruppo è ribadito in modo ancor più forte dall’episodio che ha coinvolto il giocatore danese Christian Eriksen, soccorso in campo per un arresto cardiaco durante la partita con la Finlandia. Parlando di cultura della protezione, quanto accaduto sembra una lezione da manuale: “La prontezza del capitano Simon Kjær, che ha messo il compagno in posizione di sicurezza, l’intervento provvidenziale dei soccorsi con il defibrillatore, la partecipazione della squadra e dei tifosi - elenca Giovanni Bruno - sono immagini che insegnano molto sull’importanza della conoscenza e della protezione, che in questi casi salva la vita”.
Protezione e sicurezza saranno anche i cardini dei Giochi olimpici di Tokyo, al via il 24 luglio. Un’edizione tormentata per lo slittamento di un anno, difficile per la distanza che gli atleti vivranno rispetto al pubblico e alla città che li accoglie. “Ma sarà comunque un’occasione di rinascita - sottolinea Caputi - Lo sport porta sempre con sé valori straordinari e in questo caso è una specie di rinascimento. Per i colori azzurri c’è poi grande ottimismo per i grandi atleti qualificati, una rappresentanza mai così numerosa e mai con tante presenze femminili”. Questa è già una prima vittoria, che si esprime anche nel successo del calcio femminile che vive un momento d’oro sull’onda dei Mondiali 2019.
“Come per il movimento paralimpico, il mondo anglosassone ha fatto da apripista - dice Bruno - Oggi vedere le donne allo stesso tavolo degli uomini, discutere di calcio con competenza, o dare prova delle loro doti atletiche e arbitrali dà la misura del cambiamento in atto”. Una rivoluzione che, iniziata dal campo, può arrivare lontano. “Se riusciremo a coinvolgere scuola, portando fra i banchi la conoscenza che stiamo maturando nello sport, allora avremo un’istruzione nettamente superiore”.
In collaborazione con:
Intesa Sanpaolo