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Una rivoluzione a due ruote e pedali per la Capitale

Il Grab (Grande Raccordo Anulare delle Bici) fondamenta della nuova ciclabilità romana

di Gabriele Carboni*

L’altro giorno ho accompagnato mio padre dal meccanico per un problema all’automobile. Mentre ero in attesa, tra i vari classici poster di macchine sportive e ragazze avvenenti, me ne è saltato all’occhio uno, il cui slogan diceva: “Roma ha una grande aspirazione: rendere l’aria più pulita”. Sotto trovava spazio una mappa di Roma con le fermate metro e le principali linee ferroviarie regionali e, in basso, vi erano alcune regole per la disciplina del traffico contro il benzene. Un’iniziativa del Comune di Roma volta a promuovere l’utilizzo dei mezzi pubblici a discapito di quello privato. Il poster risaliva all’anno 2000.

Ci penso su… nel 2000 non potevamo vedere video su Youtube o postare foto su Facebook. Gli I-phone non esistevano, il top dell’intrattenimento mobile era rappresentato dal Nokia 3310 con il suo Snake.

Da molti punti di vista, soprattutto in questo periodo di globalizzazione, l’anno 2000 può essere definito quasi preistorico. Lo slogan di quel poster è invece più attuale che mai oggi, 19 aprile 2018.

Ma quella che 18 anni fa era “un’aspirazione”, oggi è diventata una vera e propria necessità. In questi anni, per quanto riguarda la mobilità, mentre gran parte del resto del mondo scopriva “smartphone” “tablet” e “smart tv”, noi romani siamo rimasti a “giocare a Snake sul 3310”. La “cura del ferro” ha funzionato marginalmente, i cittadini si sono innamorati sempre più della presunta comodità dell’automobile e quello che abbiamo oggi è un continuo e ininterrotto ingorgo. In queste condizioni rendere l’aria più respirabile diventa affar complicato.

L’unica soluzione percorribile ha due ruote, un manubrio, un sellino e due pedali. La bicicletta avrebbe tutte le carte in regola per risollevare la situazione della mobilità romana. Una “rivoluzione ciclabile” è la formula che mi sembra più appropriata. Bisogna “attaccare” l’automobilista romano sotto molteplici punti di vista.

Prima di tutto si rendono necessari interventi che generino incentivi economici per la popolazione, sulla falsariga di quello ideato dalla Regione Lazio negli scorsi anni (150 euro di incentivo agli abbonati annuali tpl che abbiano acquistato una bici pieghevole).

La creazione di campagne volte alla sensibilizzazione della popolazione relativamente a temi strettamente legati alla mobilità e ai danni provocati da una mobilità fatta male, potrebbe costituire uno sforzo importante verso quel cambio di mentalità che abbiamo più volte auspicato in passato.

Infine, e forse più importante di tutti, la creazione di infrastrutture ciclabili. Da questo punto di vista, circola da qualche tempo la notizia di un presunto ridimensionamento del progetto Grab (Grande Raccordo Anulare delle Bici) da ciclovia di interesse nazionale a pista ciclabile di interesse locale. In attesa della pubblicazione ufficiale del progetto rivisto dal Comune di Roma, è bene ricordare come i 44 km del Grab siano stati individuati come le fondamenta della nuova ciclabilità romana, il punto di partenza per la costruzione di una città a misura d’uomo e di bici.

Ricapitolando, il cambio di paradigma può essere attuato intervenendo su incentivi economici, mentalità del cittadino e infrastrutture per la mobilità sostenibile. Queste tre aree devono “pedalare” a braccetto, senza che nessuna venga trascurata. E magari chissà tra qualche tempo il meccanico di mio padre si sarà specializzato e avrà aperto una ciclofficina, dove trovare un poster con su scritto: “Roma ha una grande aspirazione: andare in bici”, con una bella mappa ciclabile del Grab, delle varie piste che da esso si diramano e la localizzazione delle velostazioni dove poter parcheggiare il proprio mezzo e godersi finalmente i luoghi pubblici, per dare agli abitanti di una città grande la grande città che si meritano.

- CHI E' L'AUTORE -

*Gabriele Carboni, classe 1987, è laureato in Analisi Sociale e Progettazione Territoriale all’Università La Sapienza di Roma. Da sempre interessato ai temi legati alla mobilità urbana e agli studi urbani in generale, lavora come capotreno a bordo dei treni Italo Alta Velocità. Di recente, ha deciso di creare Rome Bike Friendly, blog che si prefigge di promuovere l’utilizzo della bici come mezzo di trasporto quotidiano dei romani.

 

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