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Serie A: Cagliari-Sassuolo 2-1, Zola baronetto di Sardegna

Niente sparate e molti cambiamenti: alle spalle l'era Zeman

:Aveva iniziato malissimo con cinque gol sul groppone a Palermo il giorno dell'esordio. Peggio di Zeman, e qualcuno aveva subito rimpianto il boemo. "Almeno con lui al massimo si perdeva 4-0", avevano sussurrato. E invece dopo la batosta del 'Barbera' sono arrivati sette punti in tre partite. Con il tabù del Sant'Elia (in casa il Cagliari non aveva mai vinto) sfatato con il Cesena. Dopo la partita con i rosanero la Serie B sembrava ancora più vicina, a meno quattro dalla quart'ultima, adesso è sopra il Chievo, e se il campionato finisse oggi sarebbe salvo. Una rivoluzione "educata" quella di Gianfranco Zola. Senza sparate, senza dire che si stava cambiando tutto o quasi tutto. "Bravo Zeman, il modulo non si tocca": erano state le prime parole di un rispettosissimo 'Magic Box'. Ma in quattro partite il "baronetto" ha rivoltato la squadra con un calzino. Il tridente (complici le assenze, è vero) non c'è più: chissà se si rivedrà. E in campo ormai ha messo radici il più prudente "albero di Natale". Con giocatori che prima giocavano poco o nulla e che ora sono titolari: Capuano, Donsah, Dessena, Joao Pedro e Longo. Con un solo sacrificio, per quanto doloroso, visto che si parla del capitano, nonché un ex compagno di squadra dell'allenatore: la bandiera Conti, recordman di carisma e presenze con quindici anni di rossoblù alle spalle. "Al momento opportuno farà la differenza" aveva detto Zola prima della gara vinta ieri 2-1 con il Sassuolo. Ma per ora gioca Crisetig. E' vero però che a incidere sono stati anche i rinforzi, tanto che il gol-vittoria di ieri l'ha siglato Cop. Ma ci sono anche il portiere Brkic, ma ieri si è visto anche dal primo minuto Gonzalez. Ma c'è un'altra cosa che Zola ha capito subito: il ruolo fondamentale che Ekdal poteva ricoprire nella corsa salvezza. Sicuramente gli ha detto qualcosa a quattr'occhi. E lo svedese è diventato leader prendendosi tutte le responsabilità del caso: emblematica la cavalcata solitaria che ha in qualche modo rotto il ghiaccio con il Cesena, procurandosi il rigore poi trasformato (in due tempi) da Joao Pedro. Lì si è aperta davvero la nuova era Zola. Ora ci sono Atalanta (mancheranno lo squalificato Rossettini e lo stesso Ekdal) e Roma: altri due esami fondamentali per capire dove può andare il Cagliari versione 'Magic Box'.

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