Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Tokyo 2020, -1 anno: Italia col rebus del portabandiera

Tokyo 2020, -1 anno: Italia col rebus del portabandiera

Dodici candidati, ma sogno è Campriani se rientra e stacca pass

27 agosto 2019, 23:11

Redazione ANSA

ANSACheck

Niccolo ' Campriani - RIPRODUZIONE RISERVATA

Niccolo ' Campriani - RIPRODUZIONE RISERVATA
Niccolo ' Campriani - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il rebus del portabandiera. Ad un anno esatto dalla Cerimonia d'Apertura dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 non c'è un vero e proprio candidato favorito per il ruolo di alfiere azzurro. Mentre quattro anni fa gli indizi erano chiari, e infatti a 365 giorni dall'evento l'ANSA fu in grado di annunciare che la scelta del presidente del Coni, Giovanni Malagò, sarebbe stata Federica Pellegrini (tra l'altro oltre alle capacità sportive e al prestigioso curriculum abbinava la coincidenza della data della cerimonia di apertura di Rio 2016 con il giorno del suo compleanno, il 5 agosto), questa volta invece le previsioni sono difficili.

Si può immaginare che a Tokyo debba toccare a un uomo (lo ha detto recentemente anche Malagò) visto che per le ultime due edizioni è stata scelta una donna (Vezzali a Londra 2012 e Pellegrini a Rio 2016, oltre alla Fontana a PyeongChang 2018) ma anche questo particolare - alla fine - potrebbe risultare ininfluente se il lotto dei pretendenti maschi non dovesse essere all'altezza di quello femminile.
Fatto sta che finora nessuno dei probabili alfieri ha ancora ottenuto la qualificazione ai Giochi, ad eccezione di Paltrinieri che però si è qualificato nel fondo e non ancora in vasca: questo elemento certifica il problema con il quale il Coni e il suo presidente Giovanni Malagò si stanno confrontando da alcuni mesi.


In una disamina dei possibili candidati, bisogna innanzitutto cercare tra i campioni olimpici in carica, che magari dovranno difendere il titolo a Tokyo: gli ori maschili di Rio sono stati il nuotatore Gregorio Paltrinieri (ma poiché la Pellegrini è stata l'ultimo alfiere difficilmente verrebbe scelto un altro atleta proveniente dal mondo delle piscine), il ciclista Elia Viviani (a suo favore il fatto che mai un ciclista è stato portabandiera ai Giochi, ma ha contro una partecipazione non scontata che potrebbe arrivare per una scelta tecnica solo in extremis quando la scelta del portabandiera sarà già stata fatta), il tiratore Gabriele Rossetti (anche lui proveniente da una disciplina mai presa in considerazione per portare il tricolore, ma piuttosto giovane d'età), il fiorettista Daniele Garozzo (con il pesante fardello che la scherma lo ha già espresso 7 volte su 24) e il judoka Fabio Basile (che avrebbe dalla sua il fatto di avere vinto la medaglia d'oro numero 200 della storia azzurra e che il judo non ha mai portato la bandiera ma potrebbe non essere preso in considerazione per una serie di atteggiamenti post Rio, soprattutto in tv, che non lo hanno aiutato).

Resta Niccolò Campriani, ufficialmente ritiratosi ma portabandiera ideale se fosse ancora in attività e si fosse qualificato. Un suo eventuale rientro in scena (non del tutto escluso) con conseguente pass per Tokyo gli consentirebbe di scavalcare tutti i pretendenti in virtù che nel suo palmares può vantare tre ori olimpici individuali che lo pongono tra i grandi dello sport italiano: solo Nedo Nadi, Ugo Frigerio e Klaus Dibiasi hanno vinto tre ori individuali ai Giochi come Campriani e - guarda caso - nelle rispettive epoche tutti e tre sono stati scelti quali portabandiera dell'Italia. E' evidente che se Niccolò (che nel frattempo si è trasferito a Losanna ed è diventato un rispettato funzionario del Cio) dovesse cambiare idea la bandiera sarebbe sua.


Diversamente potrebbero emergere altri nomi che, chi per una ragione, chi per un'altra avrebbero motivazioni autorevoli per diventare i prescelti (tutti sempre in attesa di qualificazione): Clemente Russo, Aldo Montano, Frank Chamizo, Johnny Pellielo, Diana Bacosi, Elisa Di Francisca. Ognuno avrebbe una sua ratio. Il rebus resta di difficile soluzione, solo Campriani potrebbe fornire la soluzione.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza