Le considerazioni via social di
Lewis Hamilton sul silenzio del mondo della F su quanto accaduto
a Minneapolis ("nessun
segnale da gente del mio settore, che ovviamente è uno sport
dominato dai bianchi: lì io sono una delle uniche persone nere,
ma sono solo. Avrei pensato che qualcuno volesse vedere perché
questo accade, e dire qualcosa al riguardo"), non hanno lasciato
indifferenti alcuni colleghi del sei volte campione del mondo,
così, sempre sui social, ci sono le prese di posizione di altri
piloti.
Il ferrarista Charles Leclerc manda tramite i suoi account
social questo messaggio: "Ad essere onesto, non sono a mio agio
nel condividere qui il mio pensiero circa quello che sta
accadendo. Per questo non l'ho fatto in questi giorni". "Ho
sbagliato a non farlo - scrive Leclerc -. Sono rimasto
disgustato dai video che ho visto su internet, non riesco a
trovare le parole. Il razzismo ha bisogno di incontrare azione e
non silenzio. Prego tutti di essere partecipativi e attivi, di
incoraggiare gli altri nel sensibilizzare. E' nostra
responsabilità quella di parlare contro le ingiustizie. Non
rimaniamo in silenzio" .
E a proposito di Ferrari, questo il pensiero di Carlos Sainz
junior, che guiderà la Rossa dal prossimo anno: "E' incredibile
quanto sta accadendo nel 2020 - spiega lo spagnolo -, ci fa
tornare indietro nel tempo. E' pazzesco, abbiamo tutti lo stesso
sangue. Nel nostro sport globale incontriamo persone di ogni
razza, religione e condizione sociale. Lavoriamo insieme, in
armonia: è un messaggio di sportività e umanità. Condanno ogni
forma di razzismo".
Anche Daniel Ricciardo ha voluto dire la sua suquanto acaduto
a Minneapolis: "Vedendo le news degli ultimi giorni e quanto
successo a George Floyd e quanto sta ancora accadendo, penso sia
una disgrazia - sostiene l'australiano -. Ora più che mai
dobbiamo stare uniti. Il razzismo è tossico e non si combatte
con la violenza o con il silenzio, ma con unità e azione.
Dobbiamo alzarci e unirci, per essere persone migliori".
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