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Tour: a testa in su verso le Alpi, sfida a Froome

Campione uscente: "Mi attaccheranno". Nibali: "Il terreno c'è"

La quiete dopo l'inferno del pavè e alla vigilia di una tre giorni da vivere tutta con il naso all'insu. Il 105/o Tour de France entra nel vivo con l'olimpionico belga su strada a Rio 2016, Greg Van Avermaet, in maglia gialla e tutti i big in agguato, disseminati fra i 2'53" di ritardo del colombiano Rigoberto Uran Uran e i 43" del gallese Geraint Thomas, fido scudiero di Chris Froome, ma pronto a prendersi la maglia di leader della generale. Che, a guardare la tappa di domani (la 10/a), sospesa fra i 158,5 di Annecy e Le Gran Bornard, rischia seriamente di cambiare padrone.

Cinque Gran premi della montagna, partendo dal 4/a Categoria del Col de Bluffy (622 metri), passando per il 1/a Categoria del Col de la Croix Fry (1.477 metri), per l'Host category del Montée du plataeu des Glières (1.390 metri), fino ad arrivare al 1/a Categoria del Col de Romme (1.297 metri) e al 1/a Categoria del Col de la Colombière (1.618 metri), offrono a chi coltiva concreti sogni di gloria la possibilità di di poter osare. E non è finita: anche domani e dopodomani ci sarà spazio per nuove scorribande in alta quota.

Mercoledì 18 andrà in scena l'11/a tappa, da Albertiville a La Rosière 1850, con quattro Gran premi della montagna: Montée de Bisanne (1.723 metri), Col du Pré (1.748), Cormet de Reselend (1.968) e La Rosière (1.855), concentrati in 'soli' 108,5 chilometri. Giovedì 19 il trittico alpino si chiuderà con la 12/a frazione, da Bourg Saint-Maurice all'Alpe d'Huez, per un totale di 175,5 chilometri e ancora quattro Gpm: Col de la Madeleine (2.000 metri), Lacets du Montvernier (782), Col de la Croix de Fer (2.067) e l'Alpe d'Huez, a 1.850. C

i sarà spazio per attacchi, trappole, imboscate e grandi ribaltoni. "Noi del Team Sky abbiamo lavorato tanto per preparare questo Tour: la corsa francese è una grande opportunità per la squadra, perché possiamo giocare almeno su due tavoli. Siamo consapevoli del fatto che subiremo attacchi in quota: essere in due, io e Thomas, ci darà più forza e più possibilità di rispondere". Magari, nelle prossime tre tappe, non si potrà stabilire con assoluta certezza il nome del vincitore del Tour, ma è assai probabile che si conosceranno gli indiziati a una prematura esclusione dalla corsa per la maglia gialla.

Quintana, Landa, Valverde, Nibali, Froome, Thomas, Uran Uran, Bardet, Adam Yates, Dumoulin, Zakarin e chissà quanti altri proveranno a trovare la condizione giusta per risalire posizioni in classifica e a insidiare sua maestà Froome. "Siamo attesi da tre tappe assai dure e impegnative, sulle Alpi, ma bisognerà vedere cosa accade durante la corsa. Certo, bisognerà andare a tutta, come del resto abbiamo fatto finora. Le Alpi, in genere, sono più dure e selettive dei Pirenei, bisognerà vedere se si muove qualcuno, oppure se si aspetta l'ultima salita per attaccare, il terreno c'è", le parole di Vincenzo Nibali che vede Froome distante solo 6" in classifica.

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