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Tour: vittoria-bis di Ewan prima delle risalite

Ora assalto al primato. Sagan retrocesso per scorrettezze

Caleb Ewan si conferma il più veloce al 107/o Tour de France, aggiudicandosi la seconda vittoria. A Poitiers, al termine di uno sprint non senza polemiche, l'australiano ha bruciato sul traguardo il tre volte campione del mondo Peter Sagan, che ha allargato troppo un gomito pur di ritagliarsi uno spazio fra i contendenti, dopo che il belga Wout Van Aert aveva lanciato la volata di Poitiers, traguardo dell'11/a tappa. Sagan ha allargato troppo il gomito, si è aiutato con la spalla e ha sbilanciato proprio Van Aert, sulla propria destra, guadagnandosi una retrocessione dal 2/o all'85/o posto nell'ordine d'arrivo. La Var è stata implacabile e ha privato lo slovacco della seconda piazza, oltre che dei relativi punti per la classifica a punti della maglia verde. Primoz Roglic ha conservato la maglia gialla e adesso proverà a difenderla dove deve, ossia nelle tappe in cui lo sprint rimarrà solo un lontano ricordo. Da domani il Tour ricomincerà a salire, anche se non tantissimo, riproponendo duelli all'ultima pedalata per il successo di Parigi. L'attesa, insomma, sta per finire. Oggi la 'zanzara' Ewan si è ritagliato l'ultima ribalta, consapevole che da domani dovrà lottare contro la spada di Damocle dell'esclusione per essere arrivato oltre il tempo massimo. Una mannaia per i velocisti. Nello sprint odierno c'è stata (quasi) gloria anche per Sam Bennett che, proprio ieri, aveva invertito le parti, bruciando sul traguardo lo stesso Ewan. L'irlandese, confermando uno stato di forma invidiabile, oggi si è dovuto accontentare del terzo posto nell'ordine d'arrivo, Matteo Trentin addirittura dell'11/o (senza la penalizzazione a Sagan sarebbe stato 12/o), risultando comunque primo degli italiani in un Tour dove la vetrina azzurra appare troppo opaca. Il primo azzurro della generale è Damiano Caruso, 16/o, e staccato di 3'42" dalla vetta della classifica. Da domani il siciliano potrà provarci, senza il peso di dover vincere a tutti i costi, lui che ha sempre lavorato per qualche predestinato alla vittoria finale. Roglic, invece, il peso del successo dovrà sopportarlo ampiamente e sarà chiamato a dimostrare di possedere spalle molto forti. Il colombiano Bernal, infatti, lo tallona a 21", Bardet è a mezzo minuto e Nairo Quintana a 32". Tadej Pogacar, che accusa un ritardo di 44" da Roglic, ha dimostrato un'eccellente condizione di forma, ma avrebbe preferito avere Fabio Aru al proprio fianco nelle tappe in salita: lo sloveno dovrà confermare di essere diventato un leader, tenendo testa al connazionale e cercando di limitare i danni con Bernal, la cui forma non è apparsa brillantissima dopo le prime scorribande, ma viene dato in grande crescita. Se sarà così, allora per Roglic e compagni, addio sogni di gloria. Il colombiano, infatti, se sta veramente bene, è il più forte in assoluto.

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