(ANSA) - ROMA, 26 APR - Per la prima volta circuiti
elettronici sono stati stampati in 3D direttamente sulla pelle:
potrebbero diventare sensori per armi chimiche per i soldati,
oppure celle solari per ricaricare i computer indossabili. La
versione biologica di questa tecnologia è stata, inoltre,
sperimentata nei topi per riparare ferite e curare malattie
della pelle. Pubblicato su Advanced Materials, il risultato si
deve ai ricercatori dell'università americana del Minnesota,
guidati da Michael McAlpine. Il segreto dei circuiti è un
inchiostro fatto di scaglie d'argento che si stampa a
temperatura ambiente, a differenza di altri materiali che
avrebbero richiesto temperature di circa 100 gradi, tali da
bruciare la pelle. Inoltre, questo inchiostro si rimuove
facilmente, staccando il dispositivo con una pinzetta oppure
lavando la pelle con l'acqua. "Siamo entusiasti del potenziale
di questa tecnologia che utilizza una stampante portatile che
costa meno di 400 dollari" ha rilevato McAlpine. "Immaginiamo -
ha aggiunto - che un soldato possa estrarla dallo zaino per
stampare sulla sua mano un sensore".
La tecnica apre la strada anche ad applicazioni mediche, a
esempio per trattare malattie che causano la lacerazione della
pelle. Collaborando con l'esperto di queste malattie, Jakub
Tolar, il gruppo ha stampato una pelle sintetica sulla ferita di
un topo. In questo caso è stato usato, come inchiostro, un gel a
base d'acqua, arricchito con cellule della pelle coltivate in
laboratorio.(ANSA).