Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Software&App
  1. ANSA.it
  2. Tecnologia
  3. Software & App
  4. Oggi è il World Emoji Day

Oggi è il World Emoji Day

Sondaggio Wiko, per 42% meglio non utilizzare faccine nel lavoro

C'è una giornata per tutto anche per le emoji, cioè le faccine che sono entrate da tempo in chat, messaggi e social. Il 17 luglio si festeggia il World Emoji Day, la faccina che ride a crepapelle è stata eletta parola dell'anno 2015 dai dizionari Oxford.

Secondo un'indagine di Wiko, le emoji più diffuse sono quelle legate a emozioni positive. Al primo posto c'è la faccina che piange di gioia (usata dal 53% del campione italiano), seguita dal classico smile che sorride (18%) e dalla faccina con gli occhi a forma di cuore (16%). Inoltre, se il 100% del campione le usa abitualmente per velocizzare e sintetizzare messaggi, per il 42% degli intervistati è meglio non utilizzarle all'interno delle comunicazioni in ambito professionale, mentre il 25% dice che sarebbe meglio evitarne l'utilizzo, oltre che con il proprio responsabile anche con i colleghi di lavoro.

C'è una emoji per tutti i gusti, interraziali, no gender, per l'insalata vegana e anche per la doppia elica del Dna. E a cadenza regolare ne sono disponibili sempre di più e delle più disparate a testimonianza di quanto sia diventato un'abitudine consolidata comunicare con le faccine. Il termine emoji deriva dal giapponese e vuol dire pittrogramma, cioè un disegno o un simbolo in uno o più colori immediatamente riconoscibile.

La prima faccina è stata creata tra il 1998 e il 1999 da Shigetaka Kurita, che lavorava per dispositivi mobili della società di telecomunicazioni NTT DoCoMo. Poi sono arrivate in Occidente e sono state inserite nel sistema di codifica Unicode. Ad oggi ne sono disponibili migliaia e non c'è tastiera o computer o sistema operativo, da iOS di Apple ad Android di Google, che non abbia le proprie faccine.
   

      RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

      Video ANSA



      Modifica consenso Cookie