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  4. Vestager: 'Errori nella sentenza che assolse Apple'

Vestager: 'Errori nella sentenza che assolse Apple'

Bruxelles ricorre a Corte Giustizia contro decisione Tribunale

La paladina europea dell'antitrust, Margrethe Vestager, non si ferma nella sua battaglia sul fisco contro la Apple e l'Irlanda, nonostante la dolorosa sconfitta subita a luglio al Tribunale Ue. La vicepresidente ha deciso di fare ricorso contro quella decisione che, annullando la richiesta di Bruxelles alla Apple di restituire 13 miliardi di euro all'Irlanda, smentiva anni di indagini europee che provavano come quegli sconti fiscali fossero aiuti illegali.

"La sentenza del Tribunale solleva importanti questioni giuridiche" e "la Commissione ritiene rispettosamente che nella sua sentenza il Tribunale abbia commesso una serie di errori di diritto", ha detto la Vestager annunciando la mossa.

Quella contro le multinazionali che eludono il fisco legalmente, aiutate da governi felici di attrarre investimenti, soprattutto se miliardari, è stata la sua battaglia principale in tutto il suo precedente mandato. Nella nuova Commissione, diventata ancora più potente perché salita al grado di vicepresidente esecutivo, non intende indietreggiare. "Garantire che tutte le società, grandi e piccole, paghino la loro giusta quota di tasse rimane una priorità assoluta per la Commissione", prosegue Vestager, sottolineando che "il Tribunale ha ripetutamente confermato il principio secondo cui, sebbene gli Stati membri abbiano la competenza per determinare la loro legislazione fiscale, devono farlo nel rispetto del diritto Ue, comprese le norme sugli aiuti di Stato".

La decisione del Tribunale era stata una sorpresa per Bruxelles, che si era vista smontare un'indagine durata diversi anni e che nel 2016 aveva stabilito come grazie a due 'tax ruling', cioè accordi fiscali 'ad hoc' tra autorità e aziende, stipulati nel 1991 e 2007, la Apple ha evaso sistematicamente tasse che avrebbe dovuto pagare su tutti i profitti generati sulle vendite in Ue e anche in Africa e Medio Oriente. Questo grazie al noto schema dello 'spostamento di profitti'.

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