La ricerca della dimensione spirituale
che ha idealmente accomunato due maestri del '900, Giacomo Manzù
e Lucio Fontana, è al centro di una grande mostra dall'8/12 al
5/3 a Castel Sant'Angelo e nel Museo Manzù di Ardea (Roma).
Esposte quasi 70 opere, da importanti raccolte pubbliche e
private, in grado di restituire il dialogo profondo e vissuto
tutto a distanza tra questi protagonisti della scena
internazionale, che si sono interrogati sulle implicazioni e
potenzialità dell'arte sacra con esiti potenti.
Con il titolo 'Manzù. Dialoghi sulla spiritualità, con Lucio
Fontana', la rassegna è stata curata da Barbara Cinelli (Roma
Tre) insieme a Davide Colombo (università di Parma),
l'allestimento è di Pisana Posocco e Filippo Lambertucci, con il
coordinamento di Sonia Martone (Polo Museale del Lazio). Non era
semplice presentare al pubblico sculture, disegni, acquarelli
concepiti in solitudine sia da Manzù sia da Fontana, turbati
dalla guerra e dall'Olocausto, tanto da ricercare la rinascita
dell'uomo.
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