La sfilata di Giorgio Armani
lancia il sasso nello stagno dell'imperante ritorno all'ordine
borghese e lo fa con una collezione che - dice lui - "è
portabile" sì, ma ha quel "colpo d'ala" che non passa certo
inosservato. Basta vedere i colori scelti per la prossima
estate: una sinfonia di rosa e di azzurri come acquarellati,
resi scintillanti da ricami e cristalli, ma che diventano
contemporanei in abbinata con il nero. O le forme, sempre
rigorose, ma anche fluide e femminili. E gli accessori, mai così
protagonisti: grandi, plastici, quasi futuristici. Lui, che ha
sempre sostenuto che la moda "deve essere a uso della gente, e
non dei giornali o dell'estro dei designer", oggi ha voluto dare
un "tocco in più": "ho letto una frase molto carina, che andare
controcorrente - sottolinea - è dei grandi. Quando vedi qualcosa
che diventa di dominio pubblico, hai voglia di uscire fuori da
questa cosa, di reagire, di dimostrare che puoi rimanere
nell'accettabile pur proponendo delle idee".
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