"La fabbrica Jsw Steel Italy
Piombino tra pochi giorni vedrà nuovamente tutti gli impianti di
laminazione fermi, migliaia di lavoratori sono in cassa
integrazione e il piano industriale presentato a fine gennaio da
Jindal è decisamente poco credibile, e considerato dallo stesso
ministro insoddisfacente. Riteniamo che il ministro Giorgetti
debba confrontarsi nel più breve tempo possibile direttamente
con Sajjan Jindal, e che senza garanzie vadano individuate da
parte del Governo tutte le misure necessarie per voltare pagina
per non subire passivamente le non scelte di una multinazionale
totalmente inadempiente". Così le segreterie provinciali Fim,
Fiom, Uilm e Uglm con le rsu Jsw e Piombino Logistics-Gsi.
Il quadro della situazione sulla situazione del polo
siderurgico di Piombino (Livorno) è stato fatto oggi in
occasione di un consiglio di fabbrica. I sindacati chiedono, in
una nota congiunta, che Governo e Mise valutino "un piano
alternativo serio e credibile con altri soggetti privati e con
l'ingresso importante dello Stato nel capitale sociale, per dare
concretezza alle dichiarazioni fatte di un sito e di una
siderurgia strategica". Il consiglio di fabbrica e le segreterie
"si attivano fin da subito per richiedere un incontro al
presidente della Regione Toscana con il sindaco di Piombino per
costruire insieme le richieste da portare al prossimo incontro
con il ministro e proveremo ad organizzare un incontro con tutte
le parti politiche che hanno dato la propria solidarietà al
presidio, per fare insieme una valutazione sugli impegni che si
erano assunte nelle scorse settimane".
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