(ANSA) - FIRENZE, DEC 1 - Sono 60mila i lavoratori della
manifattura in Toscana potenzialmente a rischio di perdere il
lavoro per effetto della crisi innescata dalla pandemia, dopo
che già si contano già 4mila addetti in meno dall'avvio del
lockdown ad oggi: è la stima dell'Irpet, secondo cui molti dei
beneficiari della Cassa integrazione potrebbero non essere
reintegrati al loro posto in prospettiva, viste le condizioni
del settore. La contrazione complessiva delle ore lavorate, da
marzo a fine settembre, è pari al 23% del totale.
Pisa, Livorno, Firenze ed Arezzo risultano i territori
provinciali con la maggiore riduzione di unità di lavoro nella
manifattura. Nella provincia di Pisa, secondo quanto afferma
l'Irpet nel suo barometro del Covid-19 numeri 17, ha inciso
negativamente l'andamento osservato nel settore legato alla
conceria; a Livorno quello della meccanica (automotive) e della
chimica; al dato negativo di Firenze contribuisce soprattutto il
ricorso agli ammortizzatori sociali della pelletteria. Ad
Arezzo, infine, è la metal-meccanica (produzioni di metallo,
apparecchi meccanici e macchine elettriche) a determinare la
caduta delle unità lavorative. (ANSA).