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Più richieste aiuto a centri Caritas Perugia-Città Pieve

Più richieste aiuto a centri Caritas Perugia-Città Pieve

Il 39 per cento delle famiglie sono italiane

PERUGIA, 09 luglio 2021, 13:54

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Presumibilmente se non ci fosse stata la pandemia i poveri sarebbero diminuiti, si sarebbe rilevata infatti una diminuzione degli utenti come già si intravedeva nel biennio precedente, dovuta anche all'entrata a regime del Reddito di cittadinanza e di altre misure di sostegno": parte da questa considerazione il sesto Rapporto curato dall'Osservatorio diocesano sulle povertà e l'inclusione sociale della Caritas di Perugia-Città della Pieve dal titolo 'Insieme nella cura'.
    Nell'ultimo anno e in particolare nei primi quattro mesi del 2021, l'Osservatorio registra invece un "incremento notevole" di famiglie (1.306 persone, nel 2019 erano 1.039) in gravi difficoltà non solo economiche, per un aumento del 25,7% (mai così alto negli ultimi 15 anni), con il 34% di persone (442), rispetto al totale, che per la prima volta nella loro vita hanno chiesto aiuto alla Caritas, di cui il 39% sono italiane.
    Il nuovo Rapporto - uno studio-ricerca del fenomeno con elaborazioni dati relativi all'anno 2020 e ai primi quattro mesi del 2021 la cui fonte principale è il Centro di ascolto diocesano Caritas - è stato presentato al Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza di Perugia con interventi, tra gli altri, del direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli e del professor Pierluigi Grasselli, alla guida dell'equipe dell'Osservatorio.
    I nuovi trend, causati dalla pandemia ed evidenziati nello studio, mostrano una maggiore difficoltà da parte di chi vive da solo, l'aumento dell'incidenza delle richieste di aiuto dei giovani, in modo particolare degli italiani, e un aumento dei "lavoratori poveri", dei disoccupati e degli inattivi.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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