"Il Programma di sviluppo rurale
ha rappresentato nel 2020 l'elemento di forza per il comparto
primario umbro e, conseguentemente, per l'economia dell'intero
tessuto regionale. Sono 110 i milioni di euro erogati al settore
agricolo e agroalimentare": è il bilancio che l'assessore
all'Agricoltura della Regione Umbria, Roberto Morroni, traccia
illustrando i risultati ottenuti e le misure del Programma di
sviluppo rurale attivate.
"Il Psr per l'Umbria 2014-2020 - sottolinea Morroni - ha
raggiunto il 98% in termini di impegni di spesa e il 57% in
termini di spesa pubblica pagata, ovvero circa 522 milioni di
euro per circa 80.000 domande. Si tratta di un avanzamento che
pone il nostro Programma tra i primi Psr a livello nazionale per
spesa realizzata. Un risultato che conferma il ruolo di
protagonista del Psr nella realtà regionale. I numeri, infatti,
indicano un processo virtuoso a favore del territorio".
Per il mondo agricolo e agroalimentare, l'infausto scenario
delineatosi a seguito dell'emergenza sanitaria da Covid-19 ha
comportato - è detto in una nota della Regione - la sostanziale
diminuzione delle attività, causata principalmente dalla
difficoltà per le esportazioni e per i conferimenti delle
materie prime, dallo stop forzato del canale Horeca
(Hotellerie-Restaurant-Café), connesso ai consumi fuori casa, e
dalla chiusura del settore agrituristico. "Malgrado il grave
contesto che ha segnato l'anno appena concluso - ha affermato
l'assessore -, il Psr 2014-2020 ha rappresentato per l'Umbria
l'elemento di tenuta del sistema agricolo e del suo ampio
indotto registrando un ottimo risultato in termini di contributi
e di realizzazione dello stesso Programma. Infatti, nonostante
il lockdown e le modalità di lavoro in smart working, sono stati
impegnati circa 213 milioni di euro e pagati, a circa 20.000
imprese umbre, oltre 110 milioni di euro. I significativi
risultati raggiunti per rafforzare la capacità di reazione del
sistema agricolo sono il frutto di più interventi, ad iniziare
dalla modifica del piano finanziario del Psr, che ha consentito
di mobilitare circa 36,5 milioni di euro di risorse non ancora
impegnate, così da sostenere la ripresa economica non solo con
strumenti utili a garantire liquidità attraverso l'erogazione
dei premi delle misure a superficie (biologico, misure
agro-climatico-ambientali e indennità compensativa), ma anche
attraverso il sostegno agli investimenti, all'occupazione,
all'introduzione di innovazioni e alla costituzione di nuove
forme di aggregazione tra imprese mediante il sostegno alle
filiere corte".
Nello specifico, "ciò ha consentito di finanziare tutte le
domande a superficie presentate nel corso del 2019 senza
ricorrere a graduatorie; di completare il finanziamento di
quelle riferite alle filiere corte del settore lattiero-caseario
e a quella del nocciolo; di rifinanziare le graduatorie 2018
delle misure a investimento delle aziende agricole, della
trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e
quella dell'insediamento dei giovani agricoltori; di
rifinanziare i bandi per le start up nel settore extra agricolo;
di aprire un bando per il sostegno alla filiera
olivicola-olearia che rappresenta, per l'Umbria, un fattore di
grande valore strategico".
Ad assicurare l'immediato ristoro alle imprese agricole e
nello stesso tempo il conseguimento degli obiettivi di spesa è
stata anche l'accelerazione dei pagamenti delle domande a
superficie. "La Regione - ricorda a questo proposito l'assessore
Morroni - ha chiesto ed ottenuto da AGEA, l'Agenzia per le
erogazioni in agricoltura, il potenziamento della struttura
regionale con ulteriori 7 tecnici. Una vera e propria task-force
che ha permesso, in tal modo, la chiusura delle istruttorie
dell'annualità 2019 e di quelle delle campagne pregresse". "Mai
come in questa fase - afferma l'assessore - si è dimostrato
fondamentale il sostegno del pubblico per superare gli
straordinari avvenimenti del 2020 e, aspetto ancora più
importante, per incentivare le imprese a non subirli
passivamente, a reagire subito progettando la ripresa. Il
cambiamento repentino indotto dall'emergenza pandemica ci
impone, infatti, di guardare con occhi nuovi ai mercati di
riferimento, accelerando i processi di innovazione e investendo
nella qualità dell'offerta quale carta vincente per affrontare
le sfide in atto. Il positivo bilancio rappresentato è
espressione di un impegno significativo della struttura
regionale, di una volontà politica di rimuovere ostacoli e
valorizzare le risorse, in termini di prodotti e capacità, di
cui è generosa la nostra terra. Politiche volte a promuovere la
sostenibilità ambientale, mai disgiunta da quella sociale ed
economica. In questa direzione - conclude l'assessore - procede
l'importante lavoro dei quattro 'cantieri' che abbiamo attivato
nel 2020, sugli assi strategici della qualità, digitalizzazione,
aggregazione e semplificazione: qui stanno convergendo, grazie
alla partecipazione e al coinvolgimento degli attori del
comparto e degli stakeholder, professionalità, energie, progetti
per il rilancio dell'Umbria come luogo delle eccellenze".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA