Usa 2016: festa a Trump Tower per en plein tycoon

Tarda per andare a Gala Time, poi celebra con vip e giornalisti

di Valeria Robecco

Dalla Pennsylvania al Connecticut, dal Maryland al Rhode Island, fino al Delaware: Donald Trump mette al tappeto i rivali repubblicani in tutti e cinque gli Stati dove si è votato per le primarie. Forse si tratta di un rituale scaramantico, ma proprio come dopo il successo nello Stato di New York, il tycoon sceglie di celebrare la serata nella sua Trump Tower, nel cuore di Manhattan. E ancora una volta non chiama a raccolta una folla oceanica, ma riserva l'ingresso nel grattacielo che domina la Fifth Avenue ad un ristretto parterre di sostenitori Vip e giornalisti. Il travolgente successo del miliardario newyorkese si misura con l'ovazione che esplode all'interno dell'edificio quando le prime breaking news annunciano, uno stato dopo l'altro, l'en plein di 'The Donald'.

"Sarà un grande presidente, perchè a questo Paese serve un uomo d'affari, un 'non politico', proprio come lui - spiega all'ANSA Visin Silen, membro della comunità musulmana - Siamo in deficit, e lui ci farà uscire da questa situazione". Per Gabriel invece, originario di Puerto Rico, Trump "ha dimostrato la sua intelligenza creando una fortuna, e soprattutto non ha bisogno dei soldi di nessuno". Il candidato alle primarie Gop si fa attendere, perchè insieme alla moglie Melania si è recato al Gala che celebra le 100 persone più influenti del mondo secondo Time, classifica in cui anche lui è stato incluso. Quando sale sul palco, accompagnato come di consueto dal clan di famiglia, ma anche dall'ex candidato Gop e governatore del New Jersey Chris Christie, appare meno aggressivo e più presidenziale.

Ribadisce che il sistema è sbagliato, "ma il modo migliore per batterlo - chiosa sulle note di 'Start me up' dei Rolling Stones - è quello di avere serate come questa, con un record di voti". Poi torna sull'accordo tra i due rivali Ted Cruz e John Kasich, "fallito ancora prima di partire", e quindi consiglia al democratico Bernie Sanders di correre da indipendente. Infine, attacca la frontrunner dell'Asinello Hillary Clinton, dice che sarebbe un orribile presidente e assicura: "la batteremo facilmente".

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