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Pm, operazione maquillage bilanci Casinò

Pm, operazione maquillage bilanci Casinò

'Volutamente falsificati con crediti per imposte anticipate'

AOSTA, 21 giugno 2018, 14:13

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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I dati nei piani di sviluppo "presentati dal Casinò e utilizzati per ottenere finanziamenti regionali" erano il "frutto di una operazione di maquillage dei bilanci di esercizio della società sin dall'anno 2012". Lo scrive il pm Eugenia Menichetti nella richiesta di rinvio a giudizio per truffa e falso in bilancio sui 140 milioni di euro di finanziamenti pubblici erogati alla Casinò de la Vallée tra il 2012 e il 2015. Bilanci "volutamente e consapevolmente falsificati dall'amministratore ed approvati dal collegio sindacale, attraverso la postazione di crediti per imposte anticipate", stanziate nonostante non sussistesse "la preconizzabile probabilità del loro recupero" nei 3-5 anni previsti.

Anno dopo anno i risultati di gestioni disattendevano "le proiezioni" e la "falsità così creata è aumentata" in "misura esponenziale da un esercizio all'altro", "atteso che all'erroneo stanziamento delle imposte anticipate si accompagnava il mancato riassorbimento di quelle già utilizzate negli esercizi precedenti".

In questo senso il pm Menichetti, che ha coordinato le indagini sotto l'egida del procuratore capo, Paolo Fortuna, ricorda che nel bilancio 2016, dopo le notizie di stampa su "un interessamento" della Procura presso la Corte dei conti sulla questione", oltre a non essere state stanziate imposte anticipate maturate nell'esercizio, sono state annullate quelle stanziate nei precedenti esercizi, determinando così la grave perdita di 46.590.382 euro".


L'udienza preliminare è stata fissata dal gup Paolo De Paola il prossimo 31 luglio. Sette imputati sono accusati di concorso in truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche: l'ex presidente della Regione Augusto Rollandin, l'assessore alle Opere pubbliche Mauro Baccega, l'ex assessore al Bilancio Ego Perron, i già amministratori della casa da gioco Luca Frigerio (dal 2008 al 2015) e Lorenzo Sommo (dal 2015 al 2017) e i membri del collegio sindacale della Casinò de la Vallée spa Fabrizio Brunello e Jean Paul Zanini. Insieme agli ultimi quattro un altro sindaco, Laura Filetti, è accusata poi di falso in bilancio. Questa seconda ipotesi di reato riguarda il presunto occultamento di quasi 24 milioni di perdite di esercizio (18,5 mln dichiarati a fronte di 42,5 reali).


Inchiesta Casinò: partita da indagini su riciclaggio denaro - Ha preso il via da indagini su una "presunta attività di riciclaggio di denaro" all'interno del Casinò di Saint-Vincent l'inchiesta sui finanziamenti pubblici erogati alla casa da gioco tra il 2012 e il 2015. E' quanto emerge dalla richiesta di rinvio a giudizio degli otto imputati firmata dal pm Eugenia Menichetti. 

Tra le fonti di prova tre annotazioni di polizia giudiziaria - una della Squadra mobile del 22 novembre 2016, altre due del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza (22 dicembre 2016 e 24 gennaio 2017) - e le sommarie informazioni testimoniali dei consiglieri ed ex consiglieri regionali Aurelio Marguerettaz, Emily Rini, Albert Chatrian, Roberto Cognetta, Stefano Ferrero, Antonio Fosson, Marco Viérin, oltre che da Moreno Occhiolini, consulente internazionale del settore alberghiero e già direttore generale del Grand Hotel Billia nel 1988.


Inchiesta Casinò: pm, ruolo Rollandin di indiscusso rilievo - E' emerso che, "investigativamente", Augusto Rollandin è "figura di indiscusso rilievo nelle decisioni concernenti la casa da gioco, nonché profondo conoscitore della reale condizione della stessa". Lo scrive il pm Eugenia Menichetti nella richiesta di rinvio a giudizio per truffa e falso in bilancio relativa all'inchiesta sui 140 milioni di euro di finanziamenti pubblici erogati alla Casinò de la Vallée tra il 2012 e il 2015.

Il riferimento è alla "ingiustificata riduzione" del tasso fisso di interesse di un mutuo concesso alla casa da gioco, passato dal 6 per cento al 3,28 per cento (nell'agosto 2014) e poi all'1 per cento (nel dicembre 2015). Un'operazione "realizzata in spregio a qualsiasi logica economica e di buon andamento dell'azione amministrativa e contabile", che si spiega solo "con il convincimento in capo all'organo regionale" della "concretezza delle prospettive di ripresa", scrive il pm. Un convincimento "indotto dalla falsa rappresentazione delle condizioni economico-finanziarie del Casinò da parte degli organi societari, in primis, nonché da parte dell'assessore al Bilancio con delega al Casinò di volta in volta in carica (Perron e Baccega e, per il delimitato periodo, Rollandin), in accordo con il presidente della Regione".
Della reale situazione economica erano infatti "consapevoli gli assessori con delega al Casinò": la loro "opera di approfondimento" è stata fatta "congiuntamente al Presidente della Regione, partecipe di diversi incontri con i vertici della società, ed al quale costantemente riferivano in merito".


Pm, finanziamenti anacronistici - Il finanziamento complessivo da 140 milioni erogato dalla Regione al Casinò di Saint-Vincent tra il 2012 e il 2015 "pone quantomeno la necessità di sondarne le ragioni in un panorama nazionale orientato in senso diametralmente opposto". Lo scrive il pm Eugenia Menichetti nella richiesta di rinvio a giudizio per truffa e falso in bilancio relativa all'inchiesta sui fondi concessi alla casa da gioco.

"I finanziamenti - aggiunge il magistrato - erano giustificati, di volta in volta, dalla necessità di sostenere il piano di sviluppo della casa da gioco e del complesso alberghiero, ovvero i maggiori oneri, ovvero di dare comunque aiuto economico a una società qualificata come di 'interesse pubblico', tanto da essere definita, in una occasione, 'volano dell'economia regionale'". Ma la situazione economico-finanziaria del Casinò in quegli anni viene descritta come "disastrosa" dal pm.

 

 

 

   

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