AOSTA - Non un semplice evento dedicato all'artigianato di tradizione: la Fiera di Sant'Orso è una festa che esprime la cultura e l'identità stessa della Valle d'Aosta e che anima le strade del centro storico del capoluogo della regione alpina coinvolgendo l'intera comunità e accogliendo centinaia di migliaia di visitatori provenienti dalle regioni limitrofe oltre che da Francia e Svizzera.
Per due giorni, il 30 e 31 gennaio, nel cuore di Aosta oltre mille artigiani (quest'anno saranno circa 1.200) che incarnano una delle tradizioni più sentite e radicate metteranno in mostra i frutti dell'ingegno e delle loro abilità in diversi settori dell'artigianato.
Sui banchi allestiti lungo i due lati dell'antica strada romana a partire dalla Porta Praetoria, con partenza dal borgo medievale di Sant'Orso, sarà possibile osservare oggetti di scultura e intaglio su legno, lavorazione della pietra ollare, del ferro battuto e del cuoio tessitura del 'drap' (stoffa in lana lavorata su antichi telai in legno), merletti, capi di abbigliamento (dalla lavorazione dei pizzi al tombolo, tipica di Cogne, alla tessitura della canapa a Champorcher fino ai sabot in legno) e ancora cesti e cestini in vimini, oggetti per la casa, scale in legno, botti, rastrelli, slitte per il trasporto del fieno, 'copapan' per il pane, taglieri per salumi e formaggi, e numerosi altri manufatti.
Quella della Foire è una tradizione antica, addirittura millenaria considerato che la tradizione fa risalire la prima edizione dell'evento al 1.000 d.C.. La leggenda popolare racconta che tutto abbia avuto inizio proprio di fronte all'omonima chiesa dove Sant'Orso, vissuto anteriormente al IX secolo, sarebbe stato solito distribuire ai poveri indumenti e 'sabot', i tipici zoccoli in legno ancora oggi molto diffusi e presenti alla Fiera. Oggi come allora su Aosta, la 'veulla' nel patois francoprovenzale, convergono visitatori da tutti i villaggi della regione, nonché circa 200 mila turisti attratti dal principale appuntamento del settore dell'arco alpino.
Per due giorni è tempo di conoscere e incontrare nuovi e vecchi amici, ammirare le produzioni degli artigiani e vivere una parentesi spensierata durante le 'giornate della merla', per tradizione le più fredde dell'anno, in una calda atmosfera di convivialità a cui contribuiscono numerosi eventi collaterali come mostre, spettacoli folkloristici, concertini, le parentesi dedicate all'enogastronomia locale - da scoprire nei cinque 'Punti rossoneri' gestiti dalle pro loco o nei ristoranti che proporranno ricette tipiche - e l'attesa 'Veillà'. Per info www.lovevda.it.
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