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Clamoroso: torna la Whitbread!

Un'altra regata "retro": vi piace?

Responsabilità editoriale Saily.it

Don McIntyre ne fa un'altra delle sue: dopo la Golden Globe Race in solitario, ci riprova con quello in equipaggio. Nasce la Ocean Globe Challenge 2023, evento "retro" cinquanta anni dopo la Whitbread del 1973. "Nell'era dei foil e dei marinai professionisti, l'opportunità per i velisti normali di fare il giro". Ecco come, con quali barche e con quali regole. E perchè stavolta ci potrebbero essere davvero più barche italiane... - VIDEO DI PRESENTAZIONE

 

L'avventuriero (come si autodefinisce) australiano Don McIntyre, Mr. Golden Globe Race, che ha messo intorno al mondo trenta velisti (7 arrivati) senza radio nè strumenti, solo sestante, con barche vecchie e a chiglia lunga, ha trovato un'altra ricorrenza da sfruttare. Nel 2023 saranno 50 anni dalla prima edizione della Whitbread Round The World Race, il giro del mondo in equipaggio. E lui per quell'anno immagina una Ocean Globe Race per consentire a tutti i "velisti ordinari" di vivere il sogno della circumnavigazione.

La Golden Globe del 1968, rievocata con la Golden del 2018, è forse stata l'antesignana di quello che è oggi il Vendée Globe Challenge in solitario. Ma la Whitbread è stata senz'altro la prima edizione di quello che ancora oggi continua a essere uno dei tre grandi eventi velici planetari (con le Olimpiadi e l'America's Cup), che nel tempi si è poi chiamata Volvo Ocean Race e oggi The Ocean Race, in attesa di prossime comunicazioni su percorso, nome, sponsor, team, in vista dell'edizione 2021-2022, che tra l'altro seguirà il Vendée Globe 2020 e si correrà con le stesse barche IMOCA 60, oltre che con i VO65 ancora in circolazione.

Insomma l'ennesima trovata "retro" dell'avventuriero McIntyre sa tanto di marketing e costringe a chiedersi se alla fine faccia bene o male all'immagine della vela in generale. Un punto di vista positivo: il boom delle vele d'epoca e classiche lo dimostra. La gente ha voglia di valori antichi e sedimentati, di vivere esperienze senza tempo, in un'epoca di velocità folli e corse affannose. Un giro a vela con spirito retrò, in equipaggio è anche assai più sicuro di quello in solitario.

ROTTA - La rotta anticipata è sempre la stessa, quella dei Clipper, 27mila miglia a sud dei tre capi (ma a nord della Nuova Zelanda). Il percorso definitivo sarà annunciato nel 2020, e città in Inghilterra, Europa, Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Uruguay e Brasile (come si vede le stesse nazioni interessate anche alla Ocean Race), sono state invitate a presentare le proprie candidature per essere sedi di tappa.

REGOLE - Dal punto di vista critico restano ovviamente i limiti imposti dalle regole retrò: gli equipaggi dovranno affrontare il giro del mondo con le stesse tecnologie della prima Whitbread del 1973. Cioè nessun materiale esotico o hi-tech e superleggero come il carbonio, nessun computer o sistemi satellitari (compresi telefoni e GPS), navigazione con sestante e carte nautiche, comunicazioni via radio SSB e VHF, musica con audiocassette (queste forse più difficili da trovare). Una moda, una sfida, un richiamo che puo' generare fascino o rifiuto. Mas che fa discutere.

LE CLASSI IN GARA - Le barche? Si potranno solo iscrivere scafi di produzione in fiberglass "approvata" prima del 1988, da 47 (14,32 metri) a 66 piedi (20,11 metri), divisi in due gruppi: ADVENTURE (da 47 a 56 piedi, 14-17 metri), e SAYULA (da 57 a 66 piedi (17-20 metri). Sarà aggiunta una terza classe FLYER, per le barche che abbiano partecipato a una delle prime tre edizioni della Whitbread 1073-74, 1977-78 e 1981-82). Ricordiamo che in quelle edizioni ci furono numerose partecipazioni italiane, molto romantiche e pionieristiche, ancora oggi molti di quei velisti le raccontano con passione. Chissà che questo nuovo possibile Giro retrò 2023 stimoli idee e sogni... Ci sono molti yacht di celebri cantieri, da Swan a Baltic, per fare solo due esempi, ancora in circolazione con le caratteristiche immaginate nel pre-bando della regata di MacIntyre. E' previsto al momento un numero chiuso a 30 barche, e l'obbligo di avere a bordo almeno una donna e un velista sotto ai 24 anni.

LA VISIONE DI DON - Don McIntyre spiega: "Per decenni velisti normali e non professionisti hanno potuto affrontare la regata intorno al mondo in modo sicuro e divertente, senza essere sportivi di una elite o avere budget miliardari. Oggi non è più così, ed è difficile trovare team che possano fare un giro del mondo con Imoca 60 tutti di carbonio e con i foil, senza uno skipper professionista. La nostra idea di Ocean Globe Race vuole ridare questa possibilità a tanti velisti dilettanti.

"Abbiamo imparato molto dall'esperienza della Golden Globe Race, che è stata un successo per i velisti e per gli appassionati nel mondo che li hanno seguiti. Abbiamo raggiunto risultati enormi con un budget minimo. Abbiamo imparato e oggi abbiamo la formula per un evento unico nel suo genere."

Il club organizzatore della Ocean Globe Race 2023 è il Royal Nomuka Yacht Club sulle Isole Tonga insieme alla società McIntyre Adventure Ltd.

IL BANDO DI REGATA

 

IL VIDEO DI PRESENTAZIONE

https://oceangloberace.com/

Responsabilità editoriale di Saily.it