Tra i rami spogli di un platano
secolare scende una lunga tela carica di colori, un magma che
non imita ma richiama la natura ed annuncia parte dei dipinti
raccolti negli spazi chiusi dell'Orto Botanico di Padova.
Nell'ampia sala, con improvviso cambio di registro, accanto ai
'teleri' astratti la vitalità della natura prende il sopravvento
in nuove opere dove Olimpia Biasi ha fatto germinare "il mondo
degli incolti, dove brulicano insetti, piccoli animali
inconsapevoli, lacerti vegetali e allusioni agli erbari colti".
Soggetti minuziosamente dipinti su carta di risulta, stoffe,
nastri. I lavori di Olimpia Biasi, artista trevigiana, sono al
centro del nuovo appuntamento con l'arte contemporanea all'Orto
Botanico, dal 20 gennaio al primo maggio, mostra curata da
Virginia Baradel e promossa dall'Università. Esposizione
annunciata all'aperto da 3 installazioni tra gli alberi, le
piante, l'acqua, che dà il segno in ogni passaggio creativo,
all'espressività informale, al rapporto di Biasi con la natura.
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