L'Ati che ha assunto la
gestione della struttura sportiva dal luglio 2019 ha trasmesso
ieri sera alle 21 alla Regione Abruzzo il verbale dell'Assemblea
dei soci con il quale ha deciso di restituire le chiavi del
complesso e di non riaprire. A confermarlo è il presidente della
Commissione Statuto del Comune di Pescara Claudio Croce.
"Nei prossimi giorni la Regione Abruzzo, proprietaria de Le
Naiadi, ufficializzerà le proprie decisioni in merito alla
riapertura immediata intanto del Palapallanuoto - spiega Croce -
scegliendo la formula migliore in via temporanea, anche al fine
di salvaguardare i posti di lavoro. Nel frattempo tecnici e
giunta Marsilio dovranno individuare il percorso più idoneo per
garantire continuità operativa alle vasche, ovvero vagliare il
Project Financing rimodulato e ripresentato dalla cordata di
imprenditori interessati, oppure procedere con un nuovo bando
per un affidamento duraturo nel tempo, parliamo di almeno 10
anni".
"Come comunicato dal dirigente regionale del Servizio
Politiche turistiche, Sport e Cultura Carlo Tereo De Landerset,
la Regione lunedì ha di nuovo ribadito all'Ati - ha detto Croce
- il dovere di riaprire almeno una vasca, il Pallapallanuoto,
per consentire alle squadre impegnate nei campionati di
interesse Coni di potersi allenare e di giocare le partite
casalinghe a Le Naiadi. Lunedì peraltro si erano posti anche dei
paletti per fare chiarezza, ovvero la Regione aveva confermato
la propria disponibilità a concedere un contributo all'Ati per
aiutarla nella fase della ripresa, considerando che la stessa si
era impegnata a gestire l'impianto sino al prossimo 31 luglio
2021. È stata anche chiarita la presunta mancata corresponsione
dei 35mila euro all'Ati per rimborsare lavori di manutenzione
straordinaria anticipati dall'Ati: in realtà, il dirigente De
Landerset ha confermato che gli uffici regionali stanno
completando l'istruttoria della richiesta, da cui sarebbero
comunque già emerse delle incongruenze, ovvero lavori mai
autorizzati dalla Regione, ma eseguiti comunque dall'Ati, e, di
contro, opere richieste e non realizzate".
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