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Banca Italia, redditività imprese abruzzesi come crisi 2012

Banca Italia, redditività imprese abruzzesi come crisi 2012

Aumentano domanda di credito e lavoro a tempo determinato

L'AQUILA, 17 giugno 2021, 11:32

Redazione ANSA

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Dal Rapporto su Economia Abruzzo di Banca Italia emerge che la redditività delle imprese è stimata in forte calo nel 2020, avvicinandosi a livelli minimi toccati nel 2012. Le accresciute esigenze di liquidità, anche per finalità precauzionali si sono riflesse aumento della domanda di credito. Le misure straordinarie di sostegno disposte dal Governo hanno favorito il soddisfacimento delle richieste di finanziamento delle imprese; i prestiti bancari hanno progressivamente accelerato, soprattutto per le aziende di piccola dimensione. Nel mercato del lavoro la pandemia ha determinato anche in Abruzzo un netto peggioramento del quadro occupazionale. Il tasso di attività è sceso di oltre 2 punti percentuali, al 63,6%, a fronte del calo del numero di persone in cerca di occupazione. Le assunzioni di lavoratori dipendenti (al netto delle cessazioni) sono diminuite, in particolare nel comparto dei servizi e per le forme contrattuali meno stabili, ne hanno risentito soprattutto i giovani e le donne. Nei primi quattro mesi del 2021 si è tuttavia registrata una ripresa della creazione netta di posizioni lavorative, in particolare con forme contrattuali a tempo determinato. Il ricorso agli strumenti di integrazione salariale è stato eccezionalmente elevato, soprattutto nei primi mesi dell'emergenza sanitaria. I redditi delle famiglie sono stimati in calo di oltre il 3%, una flessione lievemente più accentuata rispetto al dato medio nazionale. Il calo è stato limitato dall'accresciuto ricorso alle diverse forme di sostegno del reddito. La marcata riduzione dei consumi, più intensa del calo del reddito, da ricondurre anche a motivazioni di tipo precauzionale, ha determinato un significativo aumento delle disponibilità liquide delle famiglie. A maggio dell'anno in corso il clima di fiducia delle famiglie ha fatto registrare un significativo miglioramento.
    I prestiti al settore hanno ristagnato, prevalentemente per il minor ricorso al credito al consumo. Il calo degli acquisti di abitazioni ha determinato una diminuzione delle nuove erogazioni di mutui nella media dell'anno. Nel 2020 i prestiti all'economia abruzzese sono tornati a crescere in misura sostenuta, sospinti dall'incremento dei finanziamenti alle imprese. Pur in presenza di un forte peggioramento della congiuntura, il flusso di nuovi crediti deteriorati è rimasto pressoché invariato, anche grazie alle misure governative di sostegno ai redditi, alle garanzie pubbliche e alle moratorie sui prestiti. Le banche hanno tuttavia aumentato in modo marcato la quota di finanziamenti in bonis classificati come rischiosi. La raccolta bancaria da famiglie e imprese residenti è cresciuta, in particolare nelle forme più liquide, come i depositi in conto corrente. Il numero delle banche operanti in Abruzzo è rimasto invariato, mentre si è ulteriormente ridotto il numero di sportelli operativi, al ridimensionamento della rete distributiva tradizionale ha fatto seguito un ulteriore ampliamento dell'offerta online dei servizi finanziari.
   

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