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L'orso Juan Carrito torna libero sulla Maiella

L'orso Juan Carrito torna libero sulla Maiella

Oggi 'traslocazione'.Da 6 marzo era in area faunistica di Palena

SULMONA, 25 marzo 2022, 20:51

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'orso Juan Carrito è stato trasportato oggi dall'area faunistica di Palena (Chieti) sul massiccio della Maiella, con un'operazione svolta dal personale del Parco Nazionale della Maiella in collaborazione con il Raggruppamento Aeromobili Carabinieri, il Reparto Carabinieri Parco Nazionale "Maiella" e il Reparto Carabinieri Biodiversità di Pescara. Il ritorno in natura rappresenta la seconda fase dell'intervento di emergenza, eseguito dal Parco della Maiella a supporto della Regione Abruzzo, iniziato lo scorso 6 marzo con la cattura di Juan Carrito a Roccaraso (L'Aquila) e il suo temporaneo trasferimento in area faunistica, in attesa di un miglioramento delle condizioni meteorologiche che, finora, avevano impedito l'attuazione della traslocazione. "Durante il periodo nell'area faunistica - si legge in una nota del Parco della Maiella - Juan Carrito non ha avuto contatti con l'uomo e si è alimentato esclusivamente di cibi di origine naturale, ma, al contrario di quanto riportato da molti organi di stampa e da fonti ufficiali di altri enti, allo stato attuale non è stato effettuato nessun percorso di 'rieducazione'. In questa fase, come chiarito in precedenza dal Parco Nazionale della Maiella, la permanenza temporanea in area faunistica era mirata al solo allontanamento urgente dell'orso da Roccaraso in attesa di poter effettuare la traslocazione in Maiella".
    L'obiettivo dell'intervento di traslocazione realizzato oggi - discusso in specifiche riunioni di coordinamento tecnico-istituzionale, richiesto dall'ente competente, Regione Abruzzo, e autorizzato dal ministero per la Transizione Ecologica (Mite) su parere favorevole di Ispra - è di allontanare l'orso dalle aree antropizzate che frequentava per tentare di indurlo a vivere lontano dai paesi e dal cibo di provenienza antropica. La presenza di Juan Carrito nei centri abitati non era più tollerabile, soprattutto perché l'animale si alimentava ormai da troppo tempo quasi esclusivamente di rifiuti, comportamento che, oltre a creare situazioni potenzialmente pericolose e di conflitto con le persone, danneggiava l'orso stesso mettendo a repentaglio la sua salute.
    È difficile prevedere cosa farà Juan Carrito nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, sono molte le variabili che influenzano l'esito di operazioni complesse come le traslocazioni e, purtroppo, il ritorno dell'orso in centri abitati è un'eventualità anche nel breve termine. Per questo il Parco Nazionale della Maiella ha predisposto un piano di intervento nel quale sono proposte ulteriori attività, anche sperimentali, mirate a tenere l'orso lontano dai paesi e a tentare tutto quanto possibile per eliminare o quanto meno ridurre la sua dipendenza dal cibo di origine antropica.
    "Il Parco Nazionale della Maiella - spiega il direttore del Parco Luciano Di Martino - sta operando con estrema professionalità supportando le operazioni di gestione della complessa situazione creatasi a Roccaraso sia attraverso azioni concrete sia attraverso proposte di possibili attività da sperimentare, tra le quali il già citato percorso di 'rieducazione', per agire sul comportamento dell'orso, che tuttavia non è ancora iniziato, anzi deve essere ancora espressamente autorizzato".
    "Naturalmente - aggiunge il presidente del Parco Lucio Zazzara - gli interventi da mettere in campo saranno stabiliti attraverso interlocuzioni tra tutti gli enti coinvolti e, comunque, sempre sottoposti ad autorizzazione da parte del Mite.
    Il Ministero è stato aggiornato sull'esito delle nostre attività e sulla nostra volontà di fare tutto quanto nelle nostre possibilità e nella compatibilità delle valutazioni scientifiche del caso, per garantire a Juan Carrito una vita 'da orso' in natura." Proprio il coordinamento tra Enti, la ricerca e l'applicazione di metodi sperimentali e la consapevolezza che la dipendenza dal cibo di origine antropica sia un fenomeno deleterio per l'orso sono i tre punti cardine della strategia di intervento nella quale si incastrano le attività portate avanti e proposte dal Parco Nazionale della Maiella, anche nell'ambito del Progetto Life internazionale ARCPROM del quale il Parco è partner insieme al Wwf Italia con cui sono in corso diverse collaborazioni, con la finalità ultima di permettere a questo animale di continuare a vivere in libertà nei territori montuosi a cui appartiene.
   

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