L'agricoltura dà un reddito a milioni
di persone, molte delle quali sono povere, e le donne
rappresentano 40% della forza lavoro in questo settore,
tuttavia, "nel mondo queste categorie, spesso, fanno fatica ad
avere una vita decente grazie a queste attività. Il numero di
persone affamate è in crescita dal 2014, e non ci sarà
abbastanza cibo per soddisfare la popolazione mondiale se non
raddoppiamo la produzione". Ad affermarlo il direttore della
sezione Sustainable Production, Markets and Institutions
dell'IFad Thouraya Triki, che ha evidenziato, intervenendo al
Summit Finance in Common promosso a Roma da Cassa depositi e
prestiti (Cdp) che "sappiamo, inoltre, che i sistemi alimentari
sono responsabili di circa 1/3 delle emissioni di gas serra a
livello globale". Di problemi di genere ha parlato il direttore
generale de La Banque Agricole du Sénégal Malick Ndiaye, secondo
cui occorre che le donne e i giovani abbiano accesso alla terra.
"Abbiamo bisogno di investire di più nel settore agricolo e
dobbiamo investire in massa nelle catene alimentari" ha aggiunto
inoltre. Siamo di fronte a una opportunità per la finanza verde
di rafforzare la resilienza dei piccoli agricoltori", precisando
che "è importante anche il sostegno all'innovazione, anche
tecnologica, per rafforzare le capacità di produzione". La
rappresentante della Banca Mondiale Mari Pangestu ha osservato
che "questo è un momento di grandi opportunità, se non le
cogliamo adesso non so quando possiamo farlo. Dobbiamo iniziare
a dire cosa funziona, e perché altre cose non funzionano.
Abbiamo bisogno di un ricambio generazionale nel sistema
alimentare", ha chiuso.
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