Se la temperatura globale salisse di
tre gradi, potrebbe provocare lo scioglimento dei ghiacci della
calotta in Anartide e di conseguenza il livello dei mari
salirebbe di 0,5 centimetri l'anno entro il 2100; ma questo
processo potrebbe essere ridotto della maetà se si riuscisse a
limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi rispetto ai
livelli preindustriali, come indicato dall'Accordo di Parigi sul
clima del 2015. Sono le nuove stime contenute in due studi
pubblicati sulla rivista Nature e condotti, rispettivamente, dal
gruppo dell'Università americana del Massachusetts coordinato da
Robert DeConto, e da quello del King's College di Londra guidato
da Tamsin Edwards.
Entrambe le ricerche si basano sulle simulazioni dei
cambiamenti dello spessore dei ghiacci in relazione al mutamento
della temperatura.
"Dal 1993 - si legge su Nature - lo scioglimento dei ghiacci
ha contribuito a circa la metà dell'innalzamento globale del
livello dei mari, e si prevede che questo contributo aumenterà
con il surriscaldamento del pianeta. La calotta antartica è il
più grande serbatoio di ghiaccio terrestre e il suo scioglimento
sta accelerando".
Gli autori dei due studi osservano che, "sebbene la
complessità dei fenomeni che interessano la calotta antartica
renda difficile fare previsioni, le nuove stime evidenziano come
sforzi importanti per limitare il riscaldamento globale potranno
ridurre drasticamente in fututo l'innalzamento del livello dei
mari".
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