Il 20 maggio "è la Giornata mondiale
delle api, ma c'è poco da celebrare. Secondo i dati degli
apicoltori lombardi italiani, si registra anche quest'anno il
terribile fenomeno degli spopolamenti degli alveari che, oltre
alle api mellifere, riguarda in maniera diversa tutti gli
insetti impollinatori. Nella sola Lombardia, quest'anno sono
circa 650 gli alveari di cui c'è evidenza degli spopolamenti,
monitorati dai Tecnici di Apilombardia". Lo scrive Greenpeace
Italia in un comunicato.
Per Federica Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura
della ong, "si stima una perdita di oltre 12 milioni di api
sparite nel nulla. A ucciderle sono stati i pesticidi usati
nell'agricoltura intensiva".
Gli apiari coinvolti negli spopolamenti si trovano in aree
caratterizzate da coltura intensiva di mais, in gran parte
destinato a diventare mangime per gli allevamenti intensivi. I
diserbanti chimici impiegati finiscono spesso per depositarsi
anche sulla vegetazione circostante ai campi, dove gli
impollinatori vanno in cerca di cibo e acqua. Alle operazioni di
diserbo sono seguite le semine, con l'utilizzo di sementi
trattate con pesticidi, ovvero "conciate". Anche questa
operazione può portare alla deriva dei prodotti chimici sulla
vegetazione spontanea che viene impollinata dalle api.
"Dalle analisi dell'IZS di Brescia - spiega Ferrario - è
stata rilevata la presenza di diversi erbicidi, insetticidi,
fungicidi e fra questi l'erbicida più utilizzato al mondo, il
glifosate, per il quale quest'anno si dovrà decidere se
rinnovare o meno l'autorizzazione al suo impiego nell'in Unione
europea. Questo prodotto, soprattutto se combinato a cocktail
letali di altri pesticidi, è causa di importanti effetti
collaterali nei confronti di api e altri insetti".
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