In Italia e in Francia oltre 9
persone su 10 ritengono fondamentale sviluppare il trasporto
merci su rotaia rispetto a quello su strada. Il dato emerge dal
sondaggio realizzato da BVA per conto di TELT (Tunnel Euralpin
Lyon Turin) sulla percezione della ferrovia Torino-Lione nei due
Paesi e su vari indicatori nei diversi ambiti territoriali:
nazionale (Italia e Francia), regionale (Piemonte e Auvergne
Rhône-Alpes) e locale (Torino, Lione, Val di Susa e Valle della
Maurienne). Unico territorio in cui il punteggio sullo sviluppo
del trasporto merci su rotaia era più basso nel 2019, la Val di
Susa, è ora in linea con le altre zone (93%), con un balzo di 6
punti percentuali.
In Francia e, in misura minore, in Italia, la ferrovia è
considerata prioritaria negli investimenti nel settore dei
trasporti in Europa nei prossimi anni rispetto al trasporto
aereo o stradale: lo è rispettivamente per il 73% e 55% -
secondo il sondaggio BVA. E la quota più alta, in Italia, è
proprio in Valle di Susa dove il 65% degli intervistati mette al
primo posto la ferrovia, contro il 20% del trasporto aereo e il
12% di quello su strada.
Nella Valle francese della Maurienne la quota che chiede
investimenti in campo ferroviario è del 68%, il dato del
Piemonte è del 50% con Torino al 46%. In questo contesto il
progetto della nuova linea Torino-Lione registra un sostegno tra
i due Paesi compreso tra il 61% e il 95% (contrari tra il 5% e
il 28% degli intervistati). La dimensione europea del progetto
continua ad essere vista positivamente: l'81% degli intervistati
in Italia e l'89% in Francia ritiene il progetto importante per
l'unità e lo sviluppo dell'Unione europea.
Il sondaggio rivela, inoltre che la lotta al riscaldamento
globale è per i cittadini sempre di più una priorità. Almeno 1
intervistato su 3, sia in Italia sia in Francia ha risposto
dando la massima importanza, cioè un voto tra 9 e 10, alla
necessità di mettere in campo misure per fermare il
riscaldamento globale.
Il voto medio all'importanza del tema è più alto in Piemonte
(8,7), rispetto al totale italiano (8,4) e a quello transalpino
(8), ma gli abitanti che danno un valore massimo (9 o 10) sono
quasi il 60% in Piemonte e in Valle di Susa.
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