"Oggi io inizierò uno sciopero della
fame contro i sussidi ai fossili." spiega in un video su
Facebook lo scrittore e ecologista Gianfranco Mascia,
rivolgendosi anche al ministro della Transizione ecologica,
Roberto Cingolani.
"Dal 27 marzo 2020, durante il primo lockdown e in occasione
del digital strike dei Fridays For Future, ho iniziato la mia
forma di protesta un poco singolare: non mi sarei tagliato la
barba finché il Governo non avesse tagliato la quota dei sussidi
ambientalmente dannosi riservata alle fonti fossili, quasi 19
miliardi di euro. Una barba che adesso é giá lunga 25
centimetri", prosegue Mascia.
"La settimana scorsa lei, ministro Cingolani davanti alle
Commissioni riunite Ambiente di Camera e Senato, ha affermato
che, parole testuali, "se riduciamo o annulliamo i sad per i
carburanti fossili questo potrebbe andare a compensare i costi
del lavoro, ad esempio con vantaggi sul cuneo fiscale o nella
dichiarazione dei redditi." E ha rinnovato la promessa anche
incontrando di recente una delegazione dei Fridays For Future
italiani.
Ma, mi scuserá se le dico che questo, finché una norma non
verrá scritta, potrebbe annoverarsi tra i bla bla bla dei
politici che "parlano, parlano e poi non fanno niente"
denunciati dall'accoppiata inimmaginabile Greta e Regina
Elisabetta".
"Oggi è il mio primo giorno di sciopero della fame - ha
concluso Mascia - ma, visto che qualsiasi scelta individuale
diventa molto piú forte se resa collettiva, invito chiunque
voglia aggiungersi, scegliendo le giornate che preferite nelle
quali accompagnarmi nel mio sciopero della fame, facendolo anche
voi".
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