Sull'inserimento di gas e nucleare
nella tassonomia Ue degli investimenti sostenibili "ci
aspettiamo dall'esecutivo Draghi una presa di posizione chiara,
in linea con i mandati referendari e con gli impegni sul
cambiamento climatico, per contribuire a fermare lo snaturamento
della tassonomia verde, che rischierebbe di essere un grave
autogol europeo, in evidente contraddizione con l'impostazione
del Green Deal". Lo scrivono in una nota congiunta le ong
ambientaliste Greenpeace, Legamebiente e Wwf.
"Invece di continuare ad alimentare un dibattito sterile sul
nucleare, una tecnologia di produzione di energia superata dalla
storia, sarebbe auspicabile che il ministro della Transizione
Ecologica Roberto Cingolani e tutto il governo italiano si
facessero portavoce, nella discussione europea sulla nuova
tassonomia verde, di una posizione chiara e avanzata, che non
ceda alle lobby del gas fossile e del nucleare, così come hanno
fatto altri governi, per esempio la Spagna".
Le associazioni ricordano che "da mesi è in corso in Italia
un dibattito surreale sul cosiddetto nucleare di quarta
generazione, favoleggiato da decenni senza nessuna reale novità
tecnologica, e sui piccoli reattori modulari - ancora in fase
sperimentale - partito dalle dichiarazioni inopportune del
ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che
hanno distolto l'attenzione sulle tecnologie che usano le fonti
rinnovabili già a disposizione sul mercato, che sono in grado di
produrre elettricità a costi di gran lunga inferiori senza
emettere anidride carbonica, né produrre scorie radioattive o
aumentare i rischi di incidenti catastrofici".
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