(ANSA) - PISA, 11 OTT - Dal recupero dei rifiuti possono
rinascere grandi siti industriali andati in crisi e si può
creare nuova occupazione intercettando gli obiettivi europei
dell'economia circolare e della decarbonizzazione per produrre
biocarburanti e portare la leadership italiana in Europa di
questo settore anche nella chimica. E' di questo che si è
parlato oggi a Pisa al convegno 'L'Economia Circolare per il
rilancio green dell'industria: la chimica verde per la chiusura
del ciclo dei rifiuti' promosso da NextChem, società del gruppo
Maire Tecnimont, e dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.
"I rifiuti - ha detto Fabrizio Di Amato, presidente del
gruppo Maire Tecnimont - sono il petrolio del terzo millennio e
il nostro obiettivo è dimostrare che è possibile recuperarlo e
riutilizzarlo per fini completamente rinnovabili attraverso un
processo di gas di sintesi per trasformare i rifiuti in
biocarburanti, matanolo o etanolo. Questi sono progetti che
stanno in piedi con le proprie gambe e non necessitano dei
contributi pubblici. I distretti circolari verdi, secondo noi,
sono l'uovo di Colombo: possono dare nuova vita a siti
industriali in crisi (raffinerie, ex acciaierie) salvando,
quindi, posti di lavoro e creando nuova occupazione perché
trasformandoli in impianti di nuova generazione con una forte
caratteristica digitale e di innovazione avremo bisogno di
lavoratori giovani e adeguatamente formati".
Secondo Pierroberto Folgero, ceo del gruppo Maire Tecnimont e
NextChem con circa 9mila addetti e sedi in tutto il mondo, "la
chimica verde unisce filiere nuove, fa comunicare il mondo dei
rifiuti, utilizza tecnologie che usano il carbonio e l'idrogeno
dentro i rifiuti secchi e plastici per fare carburanti
circolari, fare quella chimica verde che senza l'economia
circolare sarebbe troppo costosa e oggi non potremmo
permettercela, quindi dobbiamo passare dall'economia circolare
meccanica a quella che entra anche nella chimica e nella
decarbonizzazione delle molecole". "Così - ha concluso Marco
Frey, coordinatore del laboratorio sulla Sostenibilità della
Scuola Sant'Anna di Pisa - si diventa protagonisti di una sfida
impegnativa per la quale servono visione strategica, azioni
condivise, tecnologie innovative". (ANSA).