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Covid: Fish, nostri diritti solo sulla carta in questo anno

Manifesto-denuncia "Niente su di noi, senza di noi"

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 30 MAR - Un Paese meno accessibile, sempre meno accogliente e sempre più egoista. E' il bilancio delle politiche fin qui adottate nei confronti delle persone con disabilità e dei loro familiari, caregiver e assistenti personali che traccia la Fish-Federazione Italiana Superamento Handicap ad un anno di distanza dall'inizio della pandemia e lo fa con un manifesto-denuncia dal titolo "Niente su di noi, senza di noi".
    Nel documento, pubblicato oggi, viene sostenuto che "gli importanti risultati che erano stati ottenuti, negli anni, sul terreno dell'inclusione, lavorativa, sociale, scolastica, in una parola, esistenziale, si stanno via via smantellando".
    "In questo lungo tempo di pandemia abbiamo scoperto e sperimentato sulla pelle e su quella di chi sta al nostro fianco - prosegue il manifesto - denuncia - quali siano i posti riservati alle persone con disabilità e dei loro familiari da parte della nostra società, delle istituzioni e della politica".
    Ed ancora: "hanno voluto le persone chiuse a chiave nelle strutture protette, senza poter incontrare familiari e amici stretti, mentre il resto della popolazione progressivamente riprendeva ad uscire dalle proprie case". "Vogliamo tutti insieme costruire un Paese - sottolinea Fish - in cui non si debba più dire alle persone con disabilità di restare a casa, cercando di non morire, in attesa di essere finalmente vaccinati. A casa, senza poter andare a lavorare. A casa, perdendo mesi di scuola, come altri e più di altri per via della mancanza di aiuti e sostegni adeguati previsti dalle norme".
    La Fish denuncia con forza anche il fatto che c'è un paese in cui le persone con disabilità non vengono ancora considerate come una risorsa: "Perché siamo ancora più consapevoli di prima che abbiamo soltanto sulla carta gli stessi diritti, gli stessi doveri, le stesse opportunità e le stesse responsabilità di tutte le altre persone" e aggiunge: "invece il nostro posto riservato è proprio quello accanto al vostro. Niente su di noi senza di noi".
    "Siamo stanchi di queste politiche - conclude il presidente della Fish Vincenzo Falabella - eppure, in questi mesi, nonostante questa stanchezza abbiamo continuato a impegnarci e lottare per difendere i nostri diritti, che sono gli stessi di tutti, per contribuire alla costruzione di una società più giusta". (ANSA).
   

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