(ANSA) - ROMA, 15 DIC - "La legge delega è una legge molto
procedurale e poco da palco però cerchiamo di rendere la vita
delle persone con disabilità più facile. Poi occorreranno le
risorse perché non bastano solo le procedure". Lo ha detto il
ministro alle Disabilità Erika Stefani a 'Unomattina' su Rai 1.
"La legge delega - ha spiegato - si impronta su un meccanismo
che mette al centro la persona con disabilità per crearle
attorno l'offerta di servizi e gli obiettivi che la persona
vuole raggiungere. La persona con disabilità deve diventare
protagonista della sua vita. Ci sono già dei progetti virtuosi
in alcune regioni, dobbiamo prendere la progettualità più
virtuosa ed estenderla su tutto il territorio italiano. Questo
contenitore della legge delega servirà a mettere in contatto la
parte sanitaria con quella socio-assistenziale, la parte del
terzo settore con la parte del pubblico. E' un contenitore quasi
di raccordo, oltre ad essere il modo per costruire il progetto
di vita individuale".
Sempre parlando della legge delega Stefani ha posto l'accento
sull'altra 'novità': "a 15 anni dalla firma della Convenzione
Onu, in Italia- ha sottolineato - non vi è ancora la
definizione di disabilità. Questa legge aprirà la strada per
definire cosa è la disabilità distinguendo i due processi,
quello della valutazione di base dell'invalidità e quella
multidimensionale". (ANSA).