(ANSA) - ANCONA, 07 DIC - "Non vogliamo compassione ma
comprensione, non vogliamo commuovere ma vogliamo smuovere". Le
parole di Luca Pancalli, presidente del Comitato nazionale
paralimpico in collegamento video con la seduta aperta e
tematica del Consiglio regionale delle Marche in occasione della
"Giornata internazionale dei diritti delle persone con
disabilità" a cui partecipano anche diversi atleti paralimpici.
"Sogno un Paese - ha detto Pancalli - in cui non debba servire
ministero disabilità".
"Credo che la Giornata sia una cosa importante - ha rimarcato
- ma sono altrettanto importanti gli altri 364 giorni e tutti
siamo chiamati responsabilmente a costruire un paese più
democratico, più civile, a più ad avanzata cultura".
Il mondo dell'associazionismo e dello sport è a disposizione
delle "battaglie" per i diritti delle persone con disabilità.
"Se dobbiamo celebrare giornata internazionale dei diritti delle
persone disabili, - ha rimarcato - bisogna ricordare i diritti
ma anche perdere la cattiva abitudine del bla bla delle
cerimonie, bla bla sdoganato da Greta: si analizzano i passi
avanti fatti ma è amaro constatare che tante cose che
rivendicavamo oltre 30 anni fa stentano a trovare soluzione".
Per questo "è fondamentale un'alleanza trasversale tra politica,
associazioni, enti che si occupano di disabilità".
"Ringrazio la ministra Stefani - ha detto Pancalli - anche se
sono uno di quelli sognano un Paese in cui non debba servire un
ministero per la disabilità; la ritengo una negazione dei miei
valori sotto il profilo culturale. Non credo esistano diritti
particolari per persone particolari, credo che esistano persone,
cittadini rispettati nel riconoscimento dei loro diritti di
cittadinanza". "Il ministero sta facendo un grande lavoro di
intermediazione di coordinamento - ha proseguito -, dovremmo
immaginare un Paese in cui non si debba aver bisogno di un
ministero per la disabilità. Il cammino è ancora lungo e per
raggiungere questi obiettivi nessuno si può sottrarre dal
rettangolo di gioco per giocare la medesima partita". (ANSA).