Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

L'ombra di un gatto sul club sportivo più famoso d'Egitto

Al Cairo avvelenato 'Kharrouf', storico randagio del Gezira

02 giugno 2023, 15:00

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

-     RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA
(di Rodolfo Calò) (ANSAmed) - IL CAIRO, 2 GIU - Era il gatto randagio più noto del club polisportivo più famoso d'Egitto ed era riuscito per anni a sfuggire a diverse 'campagne' di avvelenamento ma, quasi sicuramente, non ad una condotta ad aprile: da allora "Kharrouf" del "Nadi Gezira" è sparito e la sua ombra sta contribuendo ad offuscare ancora una volta il prestigio dell'istituzione di Zamalek, la residenziale isola fluviale del Cairo.

Al punto che il Consiglio di amministrazione del Gezira (pronuncia: "ghesira") ha indetto una riunione straordinaria proprio per affrontare l'annoso fenomeno degli avvelenamenti di gatti randagi che vivono sui 33 ettari del suo vasto perimetro e per prendere le distanze da questo "orribile" metodo di controllo della propria informale colonia felina sempre tendente ad aumentare.

Kharrouf, nome che in arabo significa "agnello" e che gli era stato attribuito per sottolineare la sua mansuetudine, aveva nove anni: un'età quasi record per un randagio. "Era nato nel marzo del '14, quando stavano costruendo la palestra a vetrate", ha ricordato ad ANSAmed un autorevole socio del Gezira che lo conosceva bene. "Viveva - ha aggiunto - su un albero dello stesso centro fitness".

Lì, il bianco e nero Kharrouf, come ha avuto modo di constatare ANSAmed era ben noto: all'entrata gli uscieri lasciavano a disposizione dei suoi sonnellini una sedia di vimini con braccioli; il felino aveva libero accesso alla palestra e solo pochi lo scacciavano se decideva di appostarsi o sdraiarsi su qualche macchinario.

Questo "tuxedo" dalla mascherina nera aveva una razione quotidiana di croccantini e talvolta di scatolette assicurata da diversi gattofili che si prendono assidua cura di vari felini al Gezira, favorendone peraltro la proliferazione. Qualcuno l'anno scorso lo portò dal veterinario quando si lesionò una zampa. Nel giugno 2017, assieme ad altri randagi, Kharrouf era perfino apparso nello spot pubblicitario di una farina detta "Bawadi": un video molto artigianale ma che ha avuto oltre centomila visualizzazioni.

Dal 20 aprile però nessuno l'ha più visto e, dato che era abitudinario e tornava sempre al fitness, molto probabilmente è morto a causa di un avvelenamento. Kharrouf era sfuggito ad una serie di uccisioni di randagi al Gezira segnalate anche da un sito di notizie nazionale egiziano a febbraio e ad altri avvelenamenti (almeno tre definibili "di massa") avvenuti nel club a partire da quello dell'agosto del 2014 che attirò l'attenzione anche del quotidiano londinese Guardian a causa di proteste di animalisti davanti allo sporting club, che a fine Ottocento era riservato agli ufficiali britannici.

Il 19 maggio, probabilmente mangiando un boccone avvelenato destinato ai gatti, è morto pure un barboncino nero di un socio tedesco, come hanno indicato ad ANSAmed due fonti qualificate.

Forse è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e comunque, tre giorni dopo, si è tenuta la "riunione straordinaria di emergenza" del Consiglio di amministrazione del Gezira: come annunciato dallo stesso consesso, è stato deciso di coinvolgere il Ministero dell'Agricoltura per verificare "la presenza o meno di tossine nel club", di formare una "commissione d'inchiesta" e di "acquistare telecamere di sorveglianza per coprire l'intero club entro un mese" nella speranza di cogliere sul fatto gli avvelenatori.

Amina Abaza, una nobildonna egiziana fondatrice di "Spare", una delle poche organizzazioni egiziane per i diritti degli animali, contattata da ANSAmed ha ammesso che al Gezira c'è un problema di periodica sovrappopolazione di gatti che si aggirano pietendo cibo fra i tavoli dei diversi bar e ristoranti del club e soprattutto che scambiano gli spazi sabbiosi dedicati ai bambini per enormi e invitanti lettiere. Ciò è "inaccettabile", ha detto Amina ricordando però che "avvelenare animali è un crimine" anche in Egitto e che, soprattutto, "i gatti agonizzano, con sofferenze orribili, per tre o quattro giorni".

"Tutte le grandi associazioni" per la protezione degli animali nel mondo come "Peta" dicono che "se proprio c'è bisogno di uccidere, uccidete con umanità" usando "dapprima tranquillanti e poi un'overdose di anestetico", ha ricordato la discendente della nobile casata degli Abaza. Pur in favore della sterilizzazione, Amina nel caso del Gezira suggerisce di limitare la proliferazione dei gatti attraverso le adozioni.(ANSAmed).

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

Ultima ora Mondo

Errore 404 - Pagina non trovata - ANSA.it L'ombra di un gatto sul club sportivo più famoso d'Egitto - Storie dal Mediterraneo - Ansa.it
404

Pagina non trovata

Le cause principali per cui viene visualizzata una pagina di errore 404 sono le seguenti:

  • un URL digitato erroneamente
  • un segnalibro obsoleto
  • un collegamento datato proveniente da un motore di ricerca
  • un link interno interrotto non rilevato dal webmaster.

Se riscontri il problema, ti invitiamo a contattarci per segnalarlo.

Grazie.