Se la peste suina africana
arrivasse in Basilicata il rischio sarebbe quello della
"catastrofe sanitaria zootecnica": lo ha detto il presidente
dell'Associazione regionale allevatori, Palmino Ferramosca,
ricordando che "quella del suino nero lucano è una razza molto
ben adattata al territorio ed alle condizioni climatiche ed
ambientali e per la sua rusticità in grado di essere allevata
all'aperto ed indirizzata alla vita pascolativa anche in aree
marginali. Proprio per queste particolarità le carni sono
particolarmente ricercate specie per produrre i tipici salumi
lucani: la salsiccia pezzente della montagna materana (presidio
SlowFood), la salsiccia a catena di Cancellara, l'annuglia di
Laurenzana, la soppressata e tanti altri. L'intero patrimonio
zootecnico suinicolo e di biodiversità rischia di venire
annullato dall'avanzare della peste suina africana". Secondo
l'Ara, che ha incontrato gli assessori regionali Fanelli e
Leone, è necessario "procedere immediatamente ad un drastico
depopolamento degli animali selvatici, in particolare del
cinghiale". L'associazione allevatori chiederà che il consiglio
regionale approvi un ordine del giorno "da sottoporre al vaglio
delle assemblee di tutte le Regioni italiane per far modificare
la legge nazionale in un momento di emergenza sanitaria".
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