È stato avviato l'abbattimento di
alcune villette abusive perché costruite sul demanio marittimo a
Caminia di Stalettì, sulla costa ionica catanzarese, su
disposizione dell'ufficio esecuzioni della Procura di Catanzaro.
Le villette sono state oggetto di un'indagine della stessa
Procura che lo scorso dicembre ha portato all'emissione di un
decreto di sequestro preventivo per 71 immobili. Le indagini
sono state condotte dai militari della polizia giudiziaria,
guidata dal maggiore Gerardo Lardieri, e coordinate dal
procuratore Nicola Gratteri, dall'aggiunto Giancarlo Novelli e
dai sostituti Graziella Viscomi e Stefania Paparazzo. Sono 68 le
persone iscritte nel registro degli indagati.
Oggi una ditta privata, pagata dalla Regione Calabria, ha
abbattuto un primo gruppo di villette. Due sono state lasciate
in piedi perché hanno il tetto in amianto ed è stato disposto
che venerdì una ditta specializzata incapsuli le tegole e porti
via la copertura.
"Quello di oggi è un primo passo - ha commentato il
procuratore aggiunto Novelli - e tutta l'area dovrà essere
consegnata e riqualificata all'Amministrazione comunale di
Stalettì per le sue determinazioni. L'ufficio esecuzioni della
Procura di Catanzaro, anche grazie alla sensibilità del
procuratore Gratteri, su questi temi, sta procedendo anche con
altre demolizioni che fanno meno notizia di questa".
A Camina è stato presente anche l'assessore regionale
all'Ambiente, Sergio De Caprio. "Ringrazio la Procura e le forze
dell'ordine - è stato il suo commento - perché proteggono lo
sviluppo della Calabria e la legalità. L'abusivismo è un male
grave, fatto di speculazioni e sfruttamento che impediscono il
turismo. Ma c'è una Calabria che ha voglia di andare avanti ed è
la Calabria dei cittadini, delle famiglie, di una politica di
civiltà".
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