"L'ex presidente della Fondazione
Ravello, scavalcando ruoli e funzioni istituzionali, ha tentato
di imporre al direttore generale, senza alcuna precedente
informativa agli organi della Fondazione e senza alcuna
deliberazione collegiale, un ciclo di dibattiti fuori dalla
programmazione del Festival ritualmente approvata sulla base
della relazione del direttore artistico. Non vi sono in questa
vicenda martiri della libertà di pensiero, ma più banalmente si
presentano palesi violazioni delle norme che governano le
persone giuridiche". Così la Fondazione Ravello sulle dimissioni
del presidente Antonio Scurati.
"In relazione a talune errate ricostruzioni sugli antefatti
delle dimissioni del prof. Antonio Scurati, gli organi in
carica della Fondazione Ravello precisano che il Consiglio di
amministrazione e il Consiglio di indirizzo, organi
statutariamente competenti, non soltanto non si sono espressi
sull'approvazione del programma di incontri fra lo stesso
Scurati, Stefano Boeri, Roberto Speranza e Roberto Saviano, ma
non sono mai stati interpellati in argomento dal presidente - si
afferma nella nota - Non risponde al vero, come può rilevarsi
dalla registrazione audiovideo della seduta del 14 giugno, che
il prof. Scurati abbia proposto al Cda tale suo personale
programma, così come non risponde al vero che esso sia stato
bloccato dal Cdi per motivi politici. La politica non c'entra,
né c'entrano questioni di merito per gli ospiti ipotizzati,
rilevando una questione di correttezza del metodo e di
democraticità".
I componenti degli organi statutari "si riservano ogni più
efficace tutela nelle sedi opportune dinanzi a eventuali
affermazioni false e diffamatorie. I componenti del Cda e del
Cdi sono persone libere e autonome non meno del presidente
dimissionario.Essere liberi presuppone il rispetto delle norme,
comprese quelle che delineano ruoli e funzioni ed impongono la
collegialità delle decisioni".La nota è firmata dai consiglieri
di indirizzo Lorenzo Lentini (presidente), Almerina Bove, Luigi
Buonocore, Salvatore Di Martino, Stefano Giuliano, Michele
Strianese. e dai consiglieri di amministrazione Diomede
Falconio, Paolo Imperato.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA