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Fondazione Ravello, niente martiri libertà, violazioni norme

Fondazione Ravello, niente martiri libertà, violazioni norme

'Ex presidente ha tentato di imporre al dg ciclo dibattiti'

NAPOLI, 18 giugno 2021, 23:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"L'ex presidente della Fondazione Ravello, scavalcando ruoli e funzioni istituzionali, ha tentato di imporre al direttore generale, senza alcuna precedente informativa agli organi della Fondazione e senza alcuna deliberazione collegiale, un ciclo di dibattiti fuori dalla programmazione del Festival ritualmente approvata sulla base della relazione del direttore artistico. Non vi sono in questa vicenda martiri della libertà di pensiero, ma più banalmente si presentano palesi violazioni delle norme che governano le persone giuridiche". Così la Fondazione Ravello sulle dimissioni del presidente Antonio Scurati.
    "In relazione a talune errate ricostruzioni sugli antefatti delle dimissioni del prof. Antonio Scurati, gli organi in carica della Fondazione Ravello precisano che il Consiglio di amministrazione e il Consiglio di indirizzo, organi statutariamente competenti, non soltanto non si sono espressi sull'approvazione del programma di incontri fra lo stesso Scurati, Stefano Boeri, Roberto Speranza e Roberto Saviano, ma non sono mai stati interpellati in argomento dal presidente - si afferma nella nota - Non risponde al vero, come può rilevarsi dalla registrazione audiovideo della seduta del 14 giugno, che il prof. Scurati abbia proposto al Cda tale suo personale programma, così come non risponde al vero che esso sia stato bloccato dal Cdi per motivi politici. La politica non c'entra, né c'entrano questioni di merito per gli ospiti ipotizzati, rilevando una questione di correttezza del metodo e di democraticità".
    I componenti degli organi statutari "si riservano ogni più efficace tutela nelle sedi opportune dinanzi a eventuali affermazioni false e diffamatorie. I componenti del Cda e del Cdi sono persone libere e autonome non meno del presidente dimissionario.Essere liberi presuppone il rispetto delle norme, comprese quelle che delineano ruoli e funzioni ed impongono la collegialità delle decisioni".La nota è firmata dai consiglieri di indirizzo Lorenzo Lentini (presidente), Almerina Bove, Luigi Buonocore, Salvatore Di Martino, Stefano Giuliano, Michele Strianese. e dai consiglieri di amministrazione Diomede Falconio, Paolo Imperato.
   

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