"Messo in cella a distanza di 22
anni dai fatti per i quali è stato ritenuto colpevole: questa
non è rieducazione, ma tortura". A sostenerlo è l'avvocato
Sergio Pisani, legale di Giuseppe Marziale, arrestato e messo in
carcere, tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo 2021, per
reati commessi nel 1999 e per i quali è stato giudicato
colpevole.
Marziale deve scontare una pena di 11 anni, 11 mesi e 16
giorni di reclusione per associazione mafiosa e spaccio di droga
anche se nel frattempo ha cambiato totalmente "pelle". Di
recente, l'avvocato Pisani, ha segnalato il caso al ministro
della Giustizia Marta Cartabia, non ricevendo alcun riscontro.
Un video-appello sul web fu postato poco dopo l'arresto, anche
dalla moglie, e pure questo gesto è rimasto rimasto lettera
morta.
"E' in carcere da circa 8 mesi, - fa sapere l'avvocato di
Giuseppe Marziale - 22 anni dopo da fatti commessi quando era
appena 26enne ma lui, dopo quella breve parentesi criminale, ha
cambiato vita dedicandosi al lavoro e alla famiglia".
"Di fatto - spiega Pisani - ha sempre lavorato a tempo
indeterminato costruendosi una famiglia e degli amici che lo
amano. Il povero Giuseppe passa le sue giornate in un carcere di
massima sicurezza quando ha già dimostrato ampiamente, con il
suo stile di vita, di essere un cittadino modello che ormai non
merita più questo tipo di trattamento".
"Ritengo che tutto questo sia veramente lontano dai principi
della nostra Costituzione - continua Pisani - ed è paragonabile
a una vera e propria tortura che in modo silente sta consumando
la vita di Giuseppe, di sua moglie e dei suoi figli".
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