C'era anche chi in galleria Umberto
a Napoli ci viveva da oltre 15 anni tra i senza dimora che oggi,
nell'ambito dell'operazione di pulizia e ripristino, sono stati
avvicinati per convincerli ad accettare una piu' dignitosa
alternativa abitativa in strutture di accoglienza. Dalle prime
ore del mattino, nella piazza coperta una volta considerata il
salotto culturale della citta', volontari delle associazioni,
personale di Asia, di Napoli Servizi, della polizia municipale e
del settore Politiche sociali del Comune di Napoli hanno
avvicinato i senza fissa dimora non tutti contenti di lasciare
quella che oramai considerano la loro casa.
E se c'e' chi come Mario, 81 anni tunisino ed ex marinaio, che
ha accettato l'alternativa alla strada ed al suo giaciglio di
cartoni e coperte di fortuna, c'è anche chi per ora non ha
nessuna intenzione di abbandonare la galleria e che ha anche
reagito con rabbia all'iniziativa messa in atto dal Comune.
''E' un percorso molto difficile - ha spiegato l'assessore alle
Politiche sociali, Luca Trapanese che ha preso parte alle
operazioni- che faremo con l'aiuto delle associazioni che
conoscono queste persone da anni. Dobbiamo far capire loro che
oggi un'alternativa alla strada c'è''. Secondo i numeri forniti,
in città sono circa 70 le associazioni che si occupano di
assistere i senza fissa dimora e tra associazioni, dormitori
pubblici e privati ci sono a disposizione 400 posti letto a
fronte di una platea di 1800 senza fissa dimora. Il Comune in
questi mesi ha ampliato la propria disponibilità con ulteriori
75 posti. ''Stiamo lavorando per riportare alla naturale dignità
la Galleria, c'è massima attenzione - ha affermato l'assessore
alla Sicurezza, Antonio De Iesu - ma è fondamentale anche il
coinvolgimento dei condomini che hanno dato la loro
disponibilità a farsi carico della vigilanza serale e notturna.
Questa Galleria è stata concepita come spazio pubblico e dunque
la chiusura è solo l'estrema ratio''.
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