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Sinergia tra associazioni e istituzioni a tutela diabetici

Percorsi assistenziali innovativi anche con risorse Pnrr

(ANSA) - NAPOLI, 29 APR - Rafforzare la sinergia tra associazionismo e istituzioni per costruire per i pazienti diabetici percorsi assistenziali strutturati secondo principi di prossimità, innovazione, digitalizzazione, ricerca, competenze professionali e sostenibilità anche alla luce delle risorse del Pnrr. E' questo lo scopo del convegno 'Napoli e Pnrr: le opportunità per i pazienti diabetici delle regioni del Sud', promosso dal Coordinamento dell'associazione dei pazienti campani, che oggi e domani vede insieme rappresentati della sanità della Campania e di altre regioni del Mezzogiorno. In Campania sono 410 mila i pazienti diabetici, regione che registra anche il più alto tasso di obesità infantile. ''Nella nostra regione la priorità nell'utilizzo delle risorse del Pnrr in ambito sanitario deve essere la creazione di Case di comunità - ha affermato Fabiana Anastasio, presidente del Coordinamento - luoghi necessari anche per intercettare persone che hanno bisogno di un'attenta prevenzione. Le Società scientifiche hanno dato linee guida che descrivono in modo preciso e minuzioso i percorsi che se dettagliatamente impiegati possono darci salute, percorsi che in Campania - ha aggiunto - sono ancora a macchia di leopardo perché esistono Centri antidiabete (Cad) strutturati secondo queste norme ed altri no. Come pazienti chiediamo solo che i percorsi siano attuati''. E proprio rispetto a questo tema, la Regione Campania ha rivisitato il fabbisogno dei Cad sul territorio. ''Siamo passati negli anni da un Cad ogni 150mila persone, poi 100mila e ora abbiamo effettuato una valutazione d'incidenza per cui avremo un Cad ogni 4mila abitanti - ha riferito Antonio Postiglione, direttore generale per la Tutela della salute ed il coordinamento del sistema sanitario regionale campano - e dunque avremo 95 Cad sull'intero territorio regionale di cui molti di natura pubblica e dove non arriviamo con il pubblico abbiamo integrato con il privato convenzionato. L'obiettivo è riuscire a dare una risposta sempre più incisiva ai pazienti diabetici che necessitano di assistenza di prossimità senza la necessità di recarsi nei pronto soccorso dove si registra una percentuale troppo alta di codici bianchi e verdi''. Cad e Case di comunità dunque per garantire ai pazienti diabetici la giusta e indispensabile assistenza sanitaria di prossimità viste anche le gravi complicanze in cui i malati possono andare incontro se la patologia non è costantemente monitorata e curata. ''Il Pnrr è un'importante opportunità grazie alla quale possiamo integrare quanto fatto nel piano nazionale e regionale del diabete all'interno delle Case di comunità - ha sottolineato Pietro Buono, Direzione generale per la Tutela e il coordinamento del Ssr Regione Campania - e particolare attenzione deve essere posta rispetto all'impiego delle tecnologie per la cura e il monitoraggio del diabete''.
    Diversi i contributi che hanno evidenziato l'importanza delle risorse del Pnrr per ''riequilibrare e provare ad eliminare il divario tra Nord e Sud'' e per garantire ''una sanità equa e uguale in tutte le regioni''. ''E' molto importante - ha concluso Ugo Trama, direttore delle Politiche del farmaco regionale - parlare e confrontarsi con le associazioni che sono finalmente al fianco delle regioni per offrire un contributo operativo di intervento sul diabete che è una patologia che coinvolge molto anche i servizi farmaceutici per l'approccio alle cure farmacologiche, all'uso dei dispositivi e delle tecnologie e su questo fronte la Regione Campania sta cercando di dare un grande contributo''. (ANSA).
   

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