(ANSA) - ROMA, 29 GEN - Il 31 gennaio si chiuderà la stagione
di caccia 2021/22. Anche in questi ultimi giorni di apertura
agli spari non mancano le notizie di uccisioni illegali di fauna
selvatica da parte di cacciatori di frodo rilevate in tutta la
Penisola grazie all'attività di controllo delle autorità
preposte alla vigilanza venatoria, che si aggiungono alle
numerosissime operazioni portate a termine nel corso dell'anno.
Lo rileva il Wwf, che segnala anche una vera propria strage di
uccelli acquatici compiuta da sei cacciatori di frodo nella
laguna di Grado dove sono stati abbattuti circa 350 animali tra
cui 150 Fischioni.
"Nonostante la costante diminuzione dei cacciatori italiani,
la caccia continua rappresentare una delle principali cause di
perdita di biodiversità e diffusione delle illegalità - commenta
Dante Caserta, Vice Presidente Wwf Italia -. Uno studio
commissionato dal Wwf dimostra come in coincidenza del periodo
di apertura della caccia aumenta in maniera esponenziale il
numero di esemplari appartenenti a specie protette (soprattutto
rapaci) che vengono ricoverati nei centri di recupero animali
selvatici dell'Associazione, come Vanzago e Valpredina, in
Lombardia".
In un contesto così grave le associazioni di protezione
ambientale rappresentano un imprescindibile presidio di legalità
ambientale, sottolinea il Wwf che, in questi trent'anni
dall'approvazione della Legge sulla tutela della fauna selvatica
e la disciplina della caccia, ha condotto importanti battaglie,
attivando centinaia di denunce, ricorsi amministrativi contro
provvedimenti regionali e costituzioni di parte civile in
processi penali per reati venatori grazie al contributo della
rete di Avvocati del Panda oltre alle migliaia di ore di
vigilanza delle Guardie volontarie.
Anche quest'anno si sono susseguiti i pronunciamenti di
Tribunali Amministrativi Regionali che, da un capo all'altro
dello Stivale - evidenzia il Wwf -, hanno confermato ancora una
volta, nel 90% dei casi, come le Regioni siano succubi delle
pressioni venatorie e non esitino a sacrificare l'inestimabile
patrimonio comune di biodiversità per favorire gli interessi di
pochi. (ANSA).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
