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Una mostra per dire basta ai 'meme' che discriminano i disabili

Una mostra per dire basta ai 'meme' che discriminano i disabili

Da domani a Roma, nei locali della Città dell'Altra Economia

26 novembre 2021, 23:56

Redazione ANSA

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Una mostra per dire basta ai 'meme ' che discriminano i disabili - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una mostra per dire basta ai  'meme ' che discriminano i disabili - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una mostra per dire basta ai 'meme ' che discriminano i disabili - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una mostra, che si apre domani nei locali espositivi della Città dell’Altra Economia a Roma nella zona di Testaccio, per denunciare i messaggi discriminatori che circolano sui social network nei confronti delle persone affette da sindrome di Down e altre forme di disabilità. “…Scusate il ritardo…”, il titolo scelto dagli organizzatori che hanno voluto giocare sull’ironia ma anche sulla provocazione. Verranno, infatti, esposti una minima parte di quelle migliaia di “meme black humor” che circolano sui cellulari dei ragazzi, vignette che (in questo caso raffigurando immagini di ragazzi Down) ironizzano sulla loro condizione. Alle immagini sono contrapposti pensieri e commenti positivi realizzati da alcuni alunni e alunne di una scuola media di Roma.
L’iniziativa, patrocinata dall’ Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar), è della neonata organizzazione di volontariato “L’Insieme Odv”, costituita da un gruppo di professionisti con esperienze nel volontariato.
“Questi 'meme' ormai riempiono i cellulari dei nostri ragazzi – spiega il presidente dell’organizzazione, Daniele Orecchia - ce ne sono sugli ebrei, sul nazismo, sul razzismo etnico, sull’11 settembre, e in generale colpiscono sempre i più fragili. Dobbiamo denunciarli e combatterli per evitare che una sottocultura razzista e discriminatoria conquisti i giovani”.
“L’insieme Odv” opera per sensibilizzare sulle problematiche che riguardano i giovani e insieme fornire un aiuto concreto alle categorie più fragili. In questo senso sono diversi gli accordi già siglati con diverse istituzioni romane, come la fornitura di macchinari e attrezzature per il trattamento dei pazienti dell’Unità operativa di Chirurgia generale dell’Ospedale Cristo Re, l’umanizzazione degli ambienti ospedalieri per valorizzare la qualità della vita dei pazienti all’interno dell’UOC Radiologia IFO dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, o ancora la raccolta di generi di consumo per i detenuti del carcere di Regina Coeli, comprati e donati dai bambini delle Associazioni sportive romane in occasione di una manifestazione patrocinata dalla F.I.G.C. settore giovanile scolastico del Lazio a dicembre.

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