Si è appena svolto l'incontro
Ministero dell'Istruzione - Sindacati per l'illustrazione delle
misure emanate dal Consiglio dei Ministri per il contrasto alla
diffusione del Covid-19 nelle scuole.
Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL,
dichiara: "La scuola è stata anzi disarmata di fronte a questa
nuova ondata che era ampiamente prevedibile. Si è finto per mesi
che le misure di sicurezza non servissero più contro ogni
evidenza logica e scientifica. Si è scelto di eliminare nei
fatti il distanziamento e di tornare a classi in molti casi da
28 o 30 alunni. Si è scelto di risparmiare risorse sugli
organici e destinarle ad altre misure diverse dalla scuola. Non
si è neanche preso in considerazione un intervento sulla
ventilazione. Se davvero la scuola in presenza fosse stata una
priorità allora anche le indicazioni per la pausa natalizia
avrebbero dovuto essere più prudenziali. Scegliere di mettere i
consumi al primo posto è una scelta che ha un prezzo".
L'insufficienza di questo provvedimento governativo, osserva il
dirigente sindacale, "è sotto gli occhi del Paese e sulla
gravità della situazione continua a pesare inoltre come un
macigno l'assenza del CTS che avrebbe potuto assicurare il
necessario coordinamento sulle misure da applicare a un sistema
delicato e complesso come quello della scuola che parla a 10
milioni di persone, alunni, famiglie e lavoratori.
Prendiamo invece atto che al terzo anno di pandemia siamo ancora
alle prese con le fughe in avanti di regioni ed Enti Locali che
di fatto sconfessano le decisioni centrali. Al contrario, un
provvedimento nazionale chiaro, commisurato alla gravità della
situazione, assunto in tempo utile e non al termine delle
vacanze natalizie, che ripristinasse per una fase transitoria la
Ddi, sarebbe garanzia di una gestione responsabile e di un
governo unitario del sistema scolastico ed eviterebbe la
frammentazione e l'anarchia delle decisioni locali.
È chiaro a tutti che le scuole rischiano di non aprire o di
chiudere dopo poco, perché in molti casi, già oggi, il personale
è in quarantena o in malattia, figuriamoci cosa potrà accadere
da lunedì".
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