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Sit-in No Dad Napoli, 'ragazzi vittime scontro De Luca-Governo'

Sit-in No Dad Napoli, 'ragazzi vittime scontro De Luca-Governo'

Domani possibili manifestazioni davanti alla sede della Regione

NAPOLI, 09 gennaio 2022, 21:56

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sono tornati in piazza a manifestare i comitati No Dad di Napoli contro la decisione della Regione Campania di rinviare il ritorno in aula per le scuole dell'infanzia, elementari e medie alla fine di gennaio.
    Nonostante la pioggia, i genitori del gruppo 'Usciamo dagli schermi' hanno effettuato un presidio nella Galleria Principe e poi un breve blocco stradale nell'adiacente Piazza Museo. Circa una trentina i genitori che si sono ritrovati per ribadire il loro 'no' al ripristino della didattica a distanza.
    Un'iniziativa che è maturata nella notte e che scaturisce ''dalla rabbia''. ''Ancora una volta i nostri bambini e adolescenti - spiega Flavia Brescia, di Usciamo dagli schermi - sono vittime del tira e molla, del braccio di ferro tra il presidente De Luca e il Governo e come un anno fa si ritrovano costretti a vivere lo stesso incubo e ad essere gli unici studenti che non possono andare a scuola perché la Campania, come già accaduto l'inverno scorso, è l'unica regione che chiude le scuole e avvia la Dad''.
    Un provvedimento che alle famiglie proprio non va giù: ''Quello che non ci torna - prosegue Brescia - è che nel decreto legge del Governo si afferma che la Dad può essere applicata soltanto in zona rossa. La Campania è ancora classificata zona bianca eppure è l'unica a chiudere le porte alla didattica in presenza. Siamo di fronte a una gestione autoritaria della pandemia da parte del presidente De Luca''. E intanto per domani, giorno in cui gli alunni sarebbero dovuti tornare in aula, il gruppo già pensa di promuovere iniziative di protesta.
    Possibili location sono la sede della Regione Campania o la Prefettura. No Dad che parlano inoltre di ''discriminazione'' rispetto al tema dell'attuazione dei protocolli di sicurezza per ragazzi vaccinati e non. ''Questa discriminazione è una cosa indegna - sottolinea Brescia - è necessario ricordare che nella loro fascia d'età la vaccinazione non è assolutamente obbligatoria e dunque tali differenze di trattamento sono assolutamente inammissibili. I bambini e i ragazzi - conclude - non sono untori della pandemia''.
   

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