Didattica a distanza e ritorno delle
bocciature: è nel mix di questi due elementi che va rintracciata
l'origine del massiccio e trasversale ricorso alle lezioni
private che ha caratterizzato l'anno scolastico che sta per
concludersi. E che ha accomunato sia chi ha stentato sia chi
tutto sommato poteva farne a meno, almeno stando alla pagella. A
segnalarlo un'indagine condotta dalla piattaforma Skuola.net |
Ripetizioni che ha intervistato 3.500 studenti delle superiori,
per tracciare un bilancio di fine anno sul tema. Circa 1 su 4 è
ricorso alle ripetizioni private. Una scelta che è stata
praticamente obbligata per gli studenti con una media scolastica
sul filo della sufficienza: tra questi è stato 1 su 2 a mettere
mano al portafoglio per migliorare la preparazione. Ma, anche
tra chi ha navigato ben oltre la soglia di sicurezza, circa 1 su
5 ha voluto comunque affidarsi a un docente di supporto.
Perché le ragioni che hanno portato verso le ripetizioni,
soprattutto in un anno così travagliato dal punto di vista
didattico, non sempre sono state legate al recupero delle
insufficienze. Ovviamente questa è la motivazione principale: lo
dice il 60% di chi ha preso lezioni private. Un altro 20% di chi
si è affidato alle ripetizioni, però, lo ha fatto soprattutto
per far salire ulteriormente il proprio profitto o recuperare
eventuali lacune. Il resto della platea - l'altro 20% - ha
invece cercato di fare entrambe le cose, recuperare dove era
deficitario e migliorare dove già andava bene.
Per spiegare per bene un quadro del genere è necessario
introdurre un dato in più: in molti casi, la condizione di
difficoltà è figlia del criterio del "tutti promossi" adottato
nel 2020. La metà degli studenti che quest'anno ha preso
ripetizioni private, in quelle stesse materie aveva infatti
maturato l'insufficienza già 12 mesi fa. In teoria, sebbene per
via dell'emergenza fossero stati aboliti i debiti, le scuole
avrebbero dovuto attivare dei corsi di recupero durante
l'autunno o comunque nel corso dell'anno. Cosa che spesso non è
avvenuta: sempre considerando gli studenti che hanno svolto
ripetizioni private, 1 su 5 non ha trovato disponibilità di
corsi di recupero a scuola, mentre 1 su 2 pur avendoli svolti
non ne ha tratto - evidentemente - beneficio. Paradossale,
infine, la situazione della restante parte del campione: anche
laddove la scuola ha offerto corsi supplementari, questi erano
inaccessibili ai ragazzi che l'anno precedente avevano superato
la soglia della sufficienza.
Quasi un terzo degli intervistati è assolutamente convinto
che senza Dad la propria media in pagella sarebbe stata
decisamente più alta. Così, per evitare brutte sorprese nel
prossimo anno, circa 1 su 4 ha già messo in preventivo di
ricorrere alle ripetizioni durante i mesi estivi, per non farsi
trovare impreparato alla ripartenza di settembre. Lo stesso
faranno molti maturandi: 1 su 6 si confronterà con un docente
privato prima del proprio orale, per affrontare con maggior
serenità la commissione d'esame.
Il 31% ha incontrato il docente online, mentre il 18% ha unito
lezioni in presenza e a distanza. Una quota, quella di chi si è
lasciato convincere dalla bontà delle ripetizioni via web, che
dunque ormai sta insidiando quella di chi (51%) ancora rimane
nel solco della tradizione andando a casa dell'insegnante
privato o ricevendolo a domicilio. Quelle che non cambiano,
invece, sono le materie che mettono più in difficoltà i ragazzi:
la matematica non ha rivali, subito dietro il latino e il greco,
al terzo posto tutte le altre materie scientifiche (chimica,
fisica, biologia, ecc.).
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