Uno studio della "formula" perfetta
per stimolare il cervello a rimanere giovane più a lungo
possibile: è quello che si propone una ricerca del Cnr,
selezionata da Fondazione Umberto Veronesi e finanziata
dall'azienda olearia Monini, con lo scopo di indagare la
capacità dell'olio extravergine di oliva di rallentare
l'invecchiamento cognitivo. Lo studio, completamente italiano,
è accreditato come l'unico al mondo a focalizzarsi sull'effetto
dell'idrossitirosolo sulle cellule staminali neuronali e si
trova attualmente in fase di test. L'idrossitirosolo- spiegano
gli esperti- è fenolo dalle spiccate proprietà antiossidanti
presente nell'olio extravergine di oliva assieme ad altre
sostanze polifenoliche come l'oleocantale e ad altri elementi
positivi per la salute come l'acido oleico, i grassi polinsaturi
essenziali, la vitamina A e la vitamina E. La ricerca è portata
avanti da Giorgio D'Andrea, ricercatore dell'Istituto di
Biologia Cellulare e Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle
Ricerche di Roma "adottato" da Monini attraverso Fondazione
Umberto Veronesi essendo tra i vincitori dei Grant 2021. La
studio, che vede impegnate anche l'Università della Tuscia e la
Lumsa di Roma, è considerata "quanto mai strategica" in un Paese
che continua a invecchiare con quasi un quarto della popolazione
sopra i 65 anni. "Gli antichi greci - commenta Giorgio D'Andrea-
erano ben consapevoli delle molteplici proprietà benefiche
dell'olio di oliva. Oggi il nostro compito è dimostrare queste
ipotesi, studiando i meccanismi coinvolti, per poter confermare
con maggiore certezza che non solo la dieta mediterranea, nel
suo complesso, è protettiva contro le malattie legate
all'invecchiamento, ma in particolare l'olio extravergine di
oliva di per sé può svolgere un'azione attiva di tipo preventivo
e "nutraceutico".
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