Duemila interventi all'anno di
alta chirurgia robotica, quattro robot già attivi a supporto di
cinque specialità, oltre sei milioni di euro di investimenti
previsti per nuove apparecchiature. Su questi presupposti nasce
un'asse tra eccellenze della sanità italiana, la piattaforma
chirurgica robotica condivisa tra Fondazione Policlinico
universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma e Policlinico di
Sant'Orsola Irccs di Bologna. Urologia, ginecologia, chirurgia
generale e dei trapianti, otorinolaringoiatria, chirurgia
toracica sono le discipline ad oggi coinvolte.
Tre gli obiettivi, sottolineati dal dg del Gemelli Marco
Elefanti: "Creare evidenze scientifiche solide sull'utilizzo di
queste tecnologie, indagare gli aspetti organizzativi ed
economici, offrire una piattaforma formativa innovativa per le
nuove generazioni di chirurghi". Di "un inedito asse
Bologna-Roma che si propone come punto di riferimento
internazionale" ha parlato Chiara Gibertoni, dg del Sant'Orsola,
evidenziando che "sul mercato verranno presto immesse nuove
tecnologie a supporto dell'attività chirurgica, ed è quindi
fondamentale dotarsi di strumenti adeguati a guidarne
l'immissione in modo corretto con strategie di introduzione
basate su evidenze e su percorsi formativi codificati".
Le due realtà, grazie alla piattaforma, condividono le
infrastrutture ad alto impatto tecnologico trasmettendo l'uno
all'altro le proprie competenze con chirurghi del Sant'Orsola
che opereranno al Gemelli e viceversa. Il Gemelli metterà
inoltre a disposizione il Training Center dove fare le
simulazioni chirurgiche e il Sant'Orsola il Cadaver Lab
dell'Università degli Studi di Bologna. I due ospedali
parteciperanno inoltre allo sviluppo di nuove tecnologie
applicate alla robotica in collaborazione con l'IIT, Istituto
Italiano di Tecnologia, con la registrazione dei relativi
brevetti e realizzeranno programmi di ricerca di rete.
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