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Finanziamenti e meritocrazia armi in più per ricerca

Remuzzi (Istituto Negri), concorsi vanno aboliti

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L’auspicio del premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi che il premio ricevuto dall’Accademia di Stoccolma serva per puntare il faro sulla ricerca in Italia e aumentare i fondi, viene condiviso anche a Torino, dove stamattina si è tenuta la finale di Mad for Science.
Il concorso nazionale promosso da fondazione DiaSorin premia i migliori progetti di ricerca della scuola con finanziamenti da spendere per ampliare le attività di laboratorio. L'evento è stato anche un'occasione per parlare dello stato della ricerca scientifica nel nostro Paese.
Nella giuria che ha valutato i progetti siede Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. “In Italia ci sono singoli ricercatori bravissimi - dice - Ma manca una struttura forte per supportarli. La ricerca ha avuto sempre pochi finanziamenti in questo Paese. Ci sono due ordini di grandezza di differenza rispetto a quanto investiamo noi in rapporto alla popolazione e quanto si fa, per esempio, negli Stati Uniti”. C’è poi il tema, conseguente, della fuga dei cervelli. “Spendiamo tantissimi soldi per formare questi giovani - aggiunge Remuzzi - e poi loro sono costretti a lasciare l’Italia, vanno in Germania, Usa, Regno Unito e non tornano più. Dobbiamo creare un ambiente favorevole perché possano crescere e avere una prospettiva di vita in Italia”.
Secondo Remuzzi servono misure drastiche e un cambio di paradigma: “Non ci impegnamo abbastanza per promuovere i migliori. Vanno aboliti i concorsi, attratti i migliori scienziati dall'estero, finanziati ospedali e università in rapporto ai risultati. Solo così si potranno trattenere le menti migliori e diventare competitivi come sistema Paese”.

In collaborazione con:
AURES-DIASORIN

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